Vicenza, l’appello di Stefano, 46enne affetto da distrofia: “Fatemi morire. Andrò in Svizzera”
"Voglio morire, voglio l'eutanasia e andrò in Svizzera". È questo l'appello di Stefano Gheller, 46 anni di Cassola, in provincia di Vicenza, da tempo affetto da distrofia muscolare. Da quando aveva 14 anni è costretto a vivere immobilizzato su una sedia a rotelle, ha difficoltà a parlare e a mangiare, sopravvive grazie ad un respiratore ed ha annunciato alla stampa locale la sua volontà di ricorrere ad una clinica oltre confine per mettere fine alle sue sofferenze. "Ho avviato le pratiche – ha sottolineato al Giornale di Vicenza -. Che vita è questa? Non ho mai fatto una vacanza, non ho i soldi per pagarmi una maglietta nuova o una pizza, devo chiedere aiuto per tutto, spesso affidandomi ad amici caritatevoli, perché con la pensione che mi passano riesco a malapena a pagare una badante".
Una situazione, dunque, che per Stefano è diventata giorno dopo giorno sempre più insostenibile. "Nel frattempo muoio – ha continuato -, sento il mio corpo, o quello che ne rimane, abbandonarmi un po' alla volta. Per questo ho cominciato a pensare all'eutanasia. Non ho mai potuto decidere nulla nella mia vita, ma come morire posso. Ho preso contatti con una clinica in Svizzera, ci voglio diecimila euro. Quelli che mancano li chiederò ai miei amici oppure attiverò qualche raccolta fondi". Stefano, come riporta sempre il Giornale di Vicenza, era stato qualche settimana fa anche il protagonista di una rapina nella sua casa in via San Bonaventura. Grazie alle sue urla, era riuscito a mettere in fuga i ladri. "Non avevo possibilità di difendermi. Col poco fiato che ho in corpo – ha raccontato – ho urlato che avevo già chiamato i carabinieri, pregando quella gente di andarsene e lasciarmi stare. Alla fine sono fuggiti, ma è stata un’esperienza bruttissima. Ho avuto paura".