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Viareggio, scarcerata l’imprenditrice che ha ucciso il rapinatore, ai domiciliari: “Volevo solo fermarlo”

Cinzia Dal Pino ha reso dichiarazioni spontanee e sostenuto che non voleva uccidere Malkoun a Viareggio, ma solo di volerlo fermare colpendolo alle gambe perché il 47enne l’aveva rapinata portandole via la borsa poco prima. Nell’udienza di convalida il giudice ha disposto per lei i domiciliari. Indagini sulla dinamica e sul coltello che non si trova.
A cura di Antonio Palma
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È stata scarcerata dal Gip e posta ai domiciliari Cinzia Dal Pino, l'imprenditrice di Viareggio che ha investito e ucciso il 47enne Said Malkoun che l'aveva derubata della borsetta domenica sera in strada. Nel corso dell'udienza di convalida del fermo, infatti, il giudice per le indagini preliminari non ha convalidato il precedente provvedimento di arresto con l'accusa di omicidio volontario e ha disposto una nuova misura di custodia cautelare ai domiciliari per la 65enne.

Accolta in parte dunque l'istanza del legale della donna che aveva chiesto che non venissero applicati provvedimenti per Cinzia Dal Pino o al massimo misure alternative al carcere. Il pubblico ministero Sara Polino invece aveva chiesto di confermare la misura cautelare in carcere, ritenendo sussistenti gravi esigenze cautelari. Da quanto emerge finora, nel corso dell'udienza di oggi, l'imprenditrice di Viareggio avrebbe ammesso di aver investito il ladro, come si vede anche dai filmati della videosorveglianza, ma solo per fermarlo e recuperare la borsa e senza nessuna volontà di ucciderlo.

Cinzia Dal Pino: "Volevo colpire Malkoun alle gambe, non ucciderlo"

La donna, che dopo l'arresto si trovava nel penitenziario di Pisa, questa mattina ha reso dichiarazioni spontanee al giudice del Tribunale di Lucca chiamato a decidere. Cinzia Dal Pino ha sostenuto che non voleva uccidere Malkoun, ma solo di volerlo fermare perché il 47enne le aveva scippato la borsa poco prima.

Nel filmato di una telecamera di sorveglianza di un negozio che è servito per rintracciarla, si vede Malkoun che cammina sul marciapiede quando il suv bianco della donna lo punta e lo investe in pieno, schiacciandolo contro una vetrina che va in frantumi. La donna poi fa retromarcia e lo investe di nuovo prima di scendere e recuperare la borsetta, dileguandosi senza prestare i soccorsi e senza chiamare le forze dell'ordine.

L'avvocato di Dal Pino: "L'uomo era vivo quando è andata via"

"La signora voleva fermarlo, colpendolo alle gambe. Non voleva ucciderlo" ha ribadito anche l'avvocato difensore Enrico Marzaduri dopo l'interrogatorio di garanzia. "Stiamo parlando di una signora normalissima, con una vita illibata dal punto di vista penale e che sta soffrendo moltissimo per quanto accaduto, ma è chiaro che chi ha sofferto di più per la persona che non c'è più. Ma lei ha grande sofferenza e grande rimorso per ciò che è avvenuto" ha aggiunto il legale. "La rapina è avvenuta a distanza limitata da dove c'è stato l'investimento, circa 150 metri prima e che nella borsa si trovavano i documenti e le chiavi di casa della donna che per questo ha avuto anche la preoccupazione che il rapinatore potesse utilizzare quegli elementi per commettere altri reati" ha ricostruito il difensore, rivelando inoltre che "Cinzia Dal Pino non ha chiamato la polizia dopo essere stata derubata perché il suo telefono cellulare era nella borsa che le era stata scippata e che un secondo video con la sequenza dei fatti dimostra che quando lei se ne è reimpossessata l'uomo si era rialzato e sembrava volersi allontanare da solo sulle sue gambe".

Il coltello della rapina a Viareggio non si trova

Durante l'udienza di oggi, la 65enne avrebbe spiegato di non aver chiamato la polizia dopo il furto perché il suo cellulare era nella borsa che le era stata rubata poco prima e nella quale a suo dire c'erano "documenti molto importanti". "Quell’uomo mi ha minacciata con un coltello" aveva già detto la donna in lacrime agli investigatori del commissariato di Viareggio che l'avevano rintracciata dopo la morte del 47enne. Una versione però tutta da verificare perché  sul corpo dell’uomo ucciso e in zona gli inquirenti non hanno trovato alcun coltello.

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