Viaggio tra i partecipanti al rave di Modena: “Non vogliamo scontri, sgombero strumentale”
“Non cerchiamo lo scontro, qui nessuno ha alzato le mani e questo è un evento pacifico”. A dirlo è Chiara, una tra gli oltre duemila partecipanti al rave party Witchtek 2022 di Modena, subito dopo l’intervento delle forze dell’ordine, avvenuto senza violenze. Le trattative tra polizia, carabinieri e partecipanti al rave erano iniziate la mattina presto nella speranza che, l’occupazione abusiva del capannone abbandonato di via Marino, si concludesse senza scontri.
Così è stato, grazie alle forze dell’ordine, che hanno scelto di non fare irruzione nell’edificio e di intavolare un dialogo, e ai partecipanti, che hanno accettato l’invito ad andarsene senza troppe proteste. “Non vogliamo entrare, non siamo qui per voi, ma per dirvi che siete in pericolo perché l’immobile è sotto sequestro perché non è sicuro”, ha detto un funzionario parlando all’altoparlante.
“Siamo venuti qui solo per fare festa, non diamo fastidio a nessuno”, hanno risposto i partecipanti, alcuni dei quali si sono poi fermati a parlare con i giornalisti. “Ci accusano di occupare un immobile in disuso – ha detto un ragazzo – ma il vero problema non siamo noi che occupiamo, ma che l’edificio è in malora e inutilizzato da anni e questo non dovrebbe succedere. Invece è così anche per tanti immobili sfitti nelle città, mentre la gente non sa dove andare a vivere”.
“La droga? – ha detto di nuovo Chiara – è vero che qui c’è. Ma secondo voi gira solo nei rave party? La droga è dappertutto, e chi vuole prenderla lo fa tanto qui quanto altrove”. Per Chiara, 40enne abruzzese che al Witchtek 2022 ha portato ampie scorte di arrosticini che mostra con fierezza ai cronisti, i tossicodipendenti in Italia vengono additati solo come criminali, “ma mancano vere politiche di sostegno”.
Alle insistenti domande dei cronisti sulla connotazione politica dell’evento, gli intervistati hanno risposto: “Noi non abbiamo una matrice politica e non siamo contro il governo, anche se pensiamo che si vada sempre più verso la repressione. I nostri ideali sono quelli dell’assenza di discriminazioni e pacifismo, ma in molti qui sono anarchici”. Sull’ordine del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di sgomberare l’area, uno dei partecipanti ha commentato: “È strumentale. Sgomberano un evento praticamente concluso – visto che il rave sarebbe comunque finito domani – per distogliere l’attenzione da quelli che sono i veri problemi”.
Intanto, con il passare della mattinata, l’edificio ha continuato a svuotarsi, mentre alcuni dei partecipanti si sono fermati all’esterno, chi per riposarsi, chi per mangiare e bere qualcosa in banchetti improvvisati, chi per ripulire l’area. “È giusto farlo”, ha detto un ragazzo intento a riempire un sacco della spazzatura di bottiglie e mozziconi. “La spazzatura come l’abbiamo portata, ce la riportiamo a casa”. ha scherzato un altro. “Abbiamo anche il sapone”, si vanta qualcuno. “Sono stati giorni di autogestione – hanno concluso – come trovi il posto lo lasci”.