Viadotti a rischio crollo, riapre una corsia dell’A26: Genova nel caos. Toti: “Siamo in guerra”
La società autostrade ha disposto la chiusura immediata dell'A26 tra Masone e l’allacciamento dell’A10. La decisione è arrivata dopo aver ricevuto dalla Procura di Genova i nuovi risultati delle perizie effettuate dai consulenti dei magistrati sui ponti Fado Nord e Pecetti Sud che hanno messo in luce rischi di cedimenti strutturali. Il pool di inquirenti guidati dal procuratore Francesco Cozzi hanno comunicato ad Aspi nella giornata di ieri, lunedì 25 novembre, la necessità di adottare provvedimenti urgenti per evitare rischi per i viaggiatori. Uno dei due viadotti era già emerso tra quelli interessati dall’indagine sui cosiddetti falsi report nata da una costola dell’indagine sul crollo del ponte Morandi.
Oggi ha riaperto parzialmente l'A26
La buona notizia è che alle ore 10:48 circa di oggi è stata riaperta parzialmente l'autostrada A26, tra l'allacciamento con la A10 e lo svincolo di Masone grazie ad uno scambio di carreggiata che consentirà il transito su una corsia per ogni senso di marcia. Ciò permette comunque di svolgere le verifiche tecniche sui viadotti Fado e Pecetti ritenuti ammalorati e non sicuri. Lo rende noto Aspi. In questo modo Genova esce parzialmente dall'isolamento, dovuto anche alla chiusura dell'A6.
A26: il piano straordinario per l'emergenza
Pertanto, si preannunciano numerosi disagi per la popolazione genovese. Il presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure occidentale Paolo Emilio Signorini: "Il Porto di Genova in queste condizioni non può resistere più di una settimana". La città è completamente isolata, se si calcola che dopo il crollo del viadotto sull'A6 Torino-Savona anche i collegamenti con il Piemonte sono paralizzati. Autostrade sta predisponendo percorsi alternativi lungo la A7 per raggiungere Milano. La situazione viabilità preoccupa, e non poco, il sindaco Marco Bucci, per il quale "ci aspettiamo una situazione di emergenza per il traffico in città, abbiamo deciso una serie di misure con la premessa che potranno essere di giorno in giorno modificate a seconda di come evolveranno".
Tra i provvedimenti messi a punto per contenere l'emergenza, sulla A7 ci saranno pattuglie della polizia stradale per regolare il traffico di mezzi pesanti e scandire il passaggio in caso di necessità, come accade per esempio in caso di nevicate. Viste le probabili lunghe attese saranno allestite due aree di parcheggio per i mezzi pesanti, una presso l’ex Ilva e l’altra presso calata Bettolo. Intensificato anche il sistema di trasporto pubblico, in particolare del servizio dei bus Amt e della metropolitana. "Abbiamo chiesto a Trenitalia – ha detto ancora il primo cittadino – di fare lo stesso con le linee urbane tra Voltri e Nervi e in Valpolcevera oltre che sulla linea per Ovada. Chiedo a tutti i cittadini genovesi di utilizzare il più possibile il trasporto pubblico e vedremo cosa possiamo fare per facilitare questo utilizzo con Amt, domattina avremo riunione alle 7e30".
Toti:" Siamo in guerra. Intervenga il Genio militare"
Nella serata di ieri era intervenuta sulla notizia della chiusura dell'A26 anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, chiedendo l'intervento del Genio militare. "Siamo in guerra, siamo in emergenza, siamo a Stalingrado: il governo si deve far carico, da oggi e fino al ripristino delle condizioni di normale vivibilità, di tutto quello che accade: trasporti, come è successo per il Morandi, dei terminal portuali se dovremo tenerli aperti di notte, dell'intervento del Genio Militare, di tutto perchè siamo in una vera situazione di emergenza. Le istituzioni locali possono metterci una toppa ma non possiamo reggere questa situazione oltre una settimana. E non può reggerla il Paese". E ancora: "È un danno incalcolabile per questa regione, questa città e per l'economia intera del Nord Ovest che dipende dai nostri porti, per giunta nel periodo di punta in vista del natale. Non c'è categoria che oggi non sia esclusa da un danno straordinario".