Via Crucis al Colosseo 2024, il Papa scrive le meditazioni per la prima volta ma potrebbe non esserci
Per la prima volta dall’inizio del suo pontificato, nel 2013, papa Francesco ha scritto di suo pugno le meditazioni della Via Crucis che sarà mandata in onda in mondovisione dal Colosseo domani, Venerdì Santo. “In preghiera con Gesù sulla via della Croce”: questo il tema scelto per le riflessioni di Bergoglio, che accompagneranno le quattordici stazioni che ricordano il percorso di Gesù verso il Golgota.
Il Papa, che di recente ha cancellato numerosi incontri pubblici per motivi di salute, dovrebbe essere presente alla Via Crucis nonostante proprio venerdì sia previsto cattivo tempo su Roma. Una decisione definitiva sarà, probabilmente, presa all’ultimo momento. Le sue condizioni di salute non sono buone: è da poco uscito da un raffreddore ed è ancora convalescente. A 87 anni, Francesco è sempre più cagionevole di salute ed è sempre più spesso costretto a diradare i propri impegni pubblici, nonostante stia già preparando alcuni nuovi viaggi apostolici, tra cui uno nella lontana Oceania.
Il Pontefice è spesso costretto a stare in carrozzella perché soffre di dolori al ginocchio, dovuti al deterioramento della cartilagine soprattutto a causa dell’età. Ma c’è anche altro: da quando aveva ventuno anni vive senza un pezzo di polmone, il destro, che gli fu asportato a Buenos Aires a causa della presenza di cisti maligne, oltre a problemi al colon, operato nel 2021. Le condizioni di Francesco, sebbene il Vaticano parli spesso di condizioni normali per un anziano di quell’età, tengono con il fiato sospeso il mondo cattolico e non solo.
La Sala Stampa vaticana ha confermato che i testi scritti da Bergoglio, che non saranno resi noti prima di venerdì, rappresenteranno “un atto di meditazione e spiritualità, con Gesù al centro. Lui che fa il cammino della Croce e ci si mette in cammino con Lui. È tutto molto incentrato su quello che Gesù e vive in quel momento ed è chiaro che ci si allarga al tema della sofferenza…”.
Nessun chiarimento, da parte della Sala Stampa sul perché il Papa abbia deciso di “fare da sé” e non richiedere ad altri di scrivere le meditazioni. In passato era toccato a vescovi, cardinali, predicatori, finanche a giovani. Nel 2017 era toccato ad una biblista francese, nel 2020 ai detenuti di un carcere padovano, nel 2021 ad un gruppo di scout cattolici. Quest’anno, invece, Jorge Mario Bergoglio ha voluto che fossero lette delle riflessioni personali, creando stupore Oltre Tevere, anche se il Papa ci ha più volte abituato a sorprese.