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Precari della scuola

“Vi spiego perché molti di noi quest’anno non riescono a lavorare”: lo sfogo di una docente precaria a Fanpage

Lo sfogo a Fanpage.it di Elisa, docente precaria di 33 anni: “Quest’anno la graduatoria per il sostegno per quanto riguarda le scuole superiori è completamente satura per cui ci sono un sacco di docenti specializzati che di fatto sono rimasti a casa. Il merito dov’è?”.
A cura di Ida Artiaco
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Elisa Capponi.
Elisa, insegnante precaria.
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"Il ministro Valditara sostiene che mancano docenti di sostengo specializzati, ma non è vero. L'80% dei miei colleghi è a casa ad aspettare un contratto". A parlare è Elisa, 33 anni di Bergamo e insegnante precaria da circa 7 anni che, come tanti altri aspiranti docenti, ha raccontato a Fanpage.it la sua esperienza nel mondo della scuola all'inizio del nuovo anno, quando non mancano novità e polemiche. Soprattutto per quanto riguardano graduatorie e abilitazione al sostegno.

"Ho iniziato a lavorare nel 2018, per tre anni sono stata in una scuola privata. Poi nel 2020 col Covid è cambiato tutto. Nel frattempo mi sono inserita nelle graduatorie provinciali. A quel punto sono stata chiamata sul sostegno perché allora non c'erano abbastanza specializzati da coprire tutto il fabbisogno dei ragazzi con disabilità. Così ho conosciuto questo mondo e me ne sono innamorata – ha detto Elisa -. Dopo 3 anni sono riuscita ad entrare nel TFA, la scuola di specializzazione sul sostegno, necessaria per passare di ruolo. Per altro, non è così immediato accedere alla scuola di specializzazione perché, ad esempio, a Bergamo c'erano solo 150 posti per ogni grado ed eravamo circa in 2000 a provare il test. È stato inoltre un percorso veramente tosto, che implicava frequenza obbligatoria 4 giorni a settimana, sabato compreso, tirocinio, laboratori e una ventina di esami da superare, oltre al corso economico di tremila euro".

Dunque, molta richiesta per pochissimi posti. "Nel contempo – ha continuato Elisa – in Spagna e in Romania si vendeva a cifre tra i 6 e i 9mila euro l'equiparazione di questo titolo estero, decisamente meno impegnativo sia a livello di carico di studio e di ore di frequenza. Solamente in questi ultimi mesi pare che il Mim stia effettivamente accertando della validità di tali corsi, ma nel frattempo molti sono stati inseriti "a pettine" (e non in coda) nelle graduatorie a discapito di chi ha effettuato il TFA qui in Italia. Fino allo scorso anno la gran parte di chi ha frequentato il TFA è passato di ruolo, in seguito ad  un anno di prova. Ma quest'anno la graduatoria per quanto riguarda le scuole superiori è completamente satura, per cui ci sono migliaia di docenti specializzati che, di fatto, sono rimasti a casa".

Il risultato è che ancora una volta molti aspiranti insegnanti restano precari. "Ma non solo: il Ministro Valditara fomenta ulteriormente questo il precariato, promettendo l' assunzione di 85000 docenti grazie ai nuovi corsi "INDIRE", destinati a chi ha lavorato per almeno 3 anni nella scuola e non ha ancora ottenuto la specializzazione sul sostegno. Nel frattempo  l'80% degli specializzati sulle scuole secondarie di secondo grado di Bergamo sono a casa ad aspettare un contratto. Oltre a tutti gli altri, ovviamente. Il 4 settembre scorso abbiamo manifestato a Roma insieme al CDS (Comitato Docenti di Sostegno) e alle famiglie dei ragazzi con disabilità (rappresentati da Marco Macrì), che pagano caro il prezzo di questa situazione perché cambiano insegnante ogni anno. Dall'anno prossimo saranno forse proprio le famiglie a scegliere il docente, ma sulla base di cosa? Il merito dove sta?", ha concluso Elisa.

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