“Vi racconto perché ho scelto di vivere in Spagna: qui studio e lavoro, in Italia è tutto più difficile”
Erik, 27 anni, originario di un piccolo Comune vicino Genova, nel settembre 2022 si è trasferito a Madrid. "Ho sempre avuto un debole per il modo in cui gli spagnoli vivono la vita", ha raccontato a Fanpage.it. Dopo una serie di tentativi e di coincidenze fortuite, il 27enne è riuscito a trovare lavoro e a iniziare la sua nuova vita in Spagna.
Quando e perché hai deciso di trasferirti a Madrid?
Ho sempre avuto questo richiamo per la Spagna, ho sempre avuto un debole per il modo in cui gli spagnoli vivono la vita. Un primo tentativo di trasferirmi l'ho fatto a 20 anni, quando un mio amico era andato a vivere a Granada. Avevo comprato i voli e tutto, ma alla fine, poco prima della partenza, non me l'ero sentita.
Poi qualche anno fa, subito dopo il Covid, mi era arrivato un buono per un biglietto aereo e nello stesso momento avevo saputo che una ragazza che conoscevo e abitava nelle mie zone sarebbe andata in Erasmus a Madrid, così sono partito con lei. Lì sono rimasto una settimana, ho contattato un ragazzo che viveva lì (e che ora è uno dei miei migliori amici) e sono uscito con la sua compagnia.
Quando sono rientrato a Genova, mi sono accorto che mi ero trovato davvero bene, avevo visto che c'era una qualità della vita veramente alta, mi sembrava la città perfetta. A quel punto mi sono fatto due domande, ho deciso di partire di nuovo e di riprovare a trasferirmi. In quel momento poi avevo anche perso il lavoro, una cosa che sicuramente ha contribuito.
I miei genitori mi avevano detto che mi sarei dovuto mantenere da solo e, appena sono tornato a Madrid, ho fatto tutti i documenti che servivano per lavorare. Quando ho provato a ottenere la Seguridad social (che serve accedere al sistema di previdenza sociale spagnolo, ndr) mi hanno detto però che dovevo avere un lavoro. E per essere assunto serviva la Seguridad.
Intanto, avevo anche iniziato una relazione con la ragazza con cui ero partito per Madrid la prima volta. Lei stava per terminare l'Erasmus e a quel punto sarebbe dovuta rientrare. Così sono tornato con lei perché non riuscivo a trovare un lavoro. E questo è stato il secondo tentativo di trasferirmi. Anche se lì ormai avevo trovato tutto: casa, amici, la mia routine.
HAI UNA STORIA DA RACCONTARE A FANPAGE.IT? SCRIVICI QUI
Quando siamo tornati in Italia, la nostra relazione ha cominciato a scricchiolare ed è poi finita. In più, avrei dovuto seguire un corso per iniziare a lavorare al porto di Genova ma questo, per tutta una serie di motivi, era stato rimandato di qualche mese rispetto alla data prevista. Quindi, dopo aver trovato lavoro a Madrid, ho deciso di trasferirmi definitivamente a settembre 2022 e non penso di tornare.
Alla fine che tipo di impiego sei riuscito a trovare? Di cosa ti occupi lì?
Quando sono rientrato in Italia, ho risposto a un annuncio della BBVA (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, un gruppo bancario multinazionale spagnolo, ndr) che stava aprendo una filiale online e cercavano persone che parlassero italiano. Dopo un mese di formazione, a fine novembre ho iniziato a lavorare e a fine gennaio mi hanno fatto un contratto a tempo indeterminato.
Ora, oltre a lavorare, sto seguendo un corso per specializzarmi nell'ambito della cybersicurezza e dell'intelligenza artificiali. Mi sono accorto che in Spagna è facile lavorare e studiare, è più pratico e la sufficienza è 5. In Italia invece è molto più difficile fare le due cose, c'è molta più teoria e tanti esami.
Com'è il mondo del lavoro rispetto a quello che si trova in Italia?
Le persone in Italia studiano tanto per poi avere una retribuzione minima, mentre altre con stessa età e stesso percorso a Madrid guadagnano il doppio. Io sarò uno dei tanti a dirlo, ma le persone vanno all'estero per cercare stipendi adeguati agli studi o in base a quanto pensano di valere.
Gli italiani all'estero con cui ho parlato dicono proprio questo, che l'Italia ha tutto, arte, storia, paesaggi, la cucina (la cosa che mi manca di più oltre alla famiglia e agli amici), ma non riesce a offrire una vita adeguata a chi ci vive. Ci sono troppe tasse, poco lavoro, resta tutto fermo, invece all'estero danno stipendi adeguati, aiuti, si riesce anche a fare carriera. Se in Italia ci fosse questo, tutti ci si vorrebbero trasferire.
Per esempio, mia sorella si è diplomata da due anni e non riesce a trovare un lavoro fisso, le propongono solo contratti stagionali o pagati poco. E in Italia ai giovani chiedono sempre esperienza. Però, se non te la fanno fare perché non ti assumono, come si fa? Queste cose ti demotivano, quindi è ovvio che una persona che ha studiato e si è formata, poi decide di andare all'estero perché sa che sarà i suoi sforzi saranno ripagati.
Cosa ti piace e cosa non ti piace della vita lì?
Quello che mi piace è che a Madrid c'è sempre qualcosa da fare e ci sono tantissimi ristoranti diversi. Si passa molto tempo in giro e si può decidere anche all'ultimo di andare a bere una cosa con gli amici perché non si spende tanto.
In più, Madrid si può girare tranquillamente a piedi, anche se i mezzi sono tutti elettrici e super efficienti (la metro è una delle migliori d'Europa), è davvero facile spostarsi.
Sono davvero poche le cose che non mi piacciono. Una di queste è che gli spagnoli pensano che la loro cucina sia meglio della nostra, è anche una cosa su cui scherzo tanto anche con la mia attuale compagna. L'altra è che il mare più vicino è a tre ore di macchina. Direi solo questo, perché faccio davvero fatica a trovare altri aspetti negativi, è una città che offre davvero tanto.
Qual è il costo della vita a Madrid?
È molto più basso rispetto all'Italia. A parte gli affitti, che a Madrid sono alti, il resto costa tutto poco. Qui, per esempio, se vuoi uscire a berti una birra con gli amici spendi 2 euro e puoi cenare bene anche con 20 euro.
Come sono le persone?
Qui le persone sono molto aperte, Madrid è una città multietnica, cercano molto di integrare gli stranieri. In più, penso che tra italiani e spagnoli ci sia una grande differenza nell'atteggiamento e nel modo di vivere, qui si godono di più la vita. Per esempio, se le riunioni iniziano alle 10, si presentano tutti 10 minuti dopo e non ci sono problemi.
Ora in Spagna si sta anche pensando di ridurre l'orario lavorativo e si lavora tanto in smartworking. Ci sono quindi tutta una serie di cose che alzano la qualità della vita, si pensa molto al benessere delle persone. In Italia invece ci si stressa molto di più per il lavoro. E poi qui sono più liberali da ogni punto di vista, su molti temi su cui l'Italia è ancora chiusa sono davvero aperti.
A chi consiglieresti la Spagna come Paese dove trasferirsi?
La Spagna è uno dei Paesi più simili all'Italia, quindi un italiano qui si può sentire un po' di più a casa rispetto ad altre realtà, per il clima e la cucina, per esempio. Per questo la consiglio assolutamente a chi vuole fare un'esperienza all'estero in un posto con persone molto aperte, cibo simile al nostro e dove, da un punto di vista lavorativo, poter fare tanta pratica.