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Storie di italiani all'estero

“Vi racconto la mia vita da italiano in Germania: abito al confine con la Svizzera e faccio il frontaliero”

Antonino ha 28 anni ed è nato e cresciuto a Bisacquino, piccolo comune in provincia di Palermo. Subito dopo il diploma, però, ha lasciato l’Isola e ha deciso di trasferirsi in Germania. “Quando sono arrivato avevo 19 anni, ora vivo a Laufenburg, al confine con la Svizzera dove lavoro come Sales Manager”, ha raccontato il ragazzo a Fanpage.it.
A cura di Eleonora Panseri
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Da sinistra: Laufenburg (Svizzera) e Laufenburg (Germania), divisa dal fiume Reno e da un ponte dove si trova la dogana; Antonino, 28 anni.
Da sinistra: Laufenburg (Svizzera) e Laufenburg (Germania), divisa dal fiume Reno e da un ponte dove si trova la dogana; Antonino, 28 anni.
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Antonino ha 28 anni ed è nato e cresciuto a Bisacquino, piccolo comune in provincia di Palermo. Subito dopo il diploma, però, ha lasciato l'Isola e ha deciso di trasferirsi in Germania. "Quando sono arrivato avevo 19 anni, ora vivo a Laufenburg, al confine con la Svizzera dove lavoro come Sales Manager", ha raccontato il ragazzo a Fanpage.it.

Il giovane ha proseguito la sua formazione in Germania, frequentando quella che è chiamata Ausbildung, un percorso che permette di studiare e allo stesso tempo lavorare. Poi ha deciso di iniziare la vita da lavoratore frontaliero. "L'Italia mi manca, soprattutto per il mare, la famiglia e gli amici. Non posso dire che qui sia la mia casa, però guadagno molto bene, più di un mio coetaneo italiano, e sto benissimo", ha aggiunto.

Antonino, 28 anni, italiano in Germania
Antonino, 28 anni, italiano in Germania

Quando e perché ti sei trasferito in Germania?

È iniziato tutto nel 2015, appena ho finito le superiori. Mi sono trasferito in Germania perché vengo da un piccolissimo paese del Sud, dove il lavoro spesso manca, e questo è stato il motivo per cui ho lasciato l'Italia. In Sicilia ho frequentato l'Istituto tecnico per fare il geometra.

Ma in Germania ho seguito un altro percorso. Per un periodo ho fatto tanti lavori, poi ho pensato di fare il cambio vita e mi sono detto: "Devo imparare il tedesco come un madrelingua". Ho frequentato diversi corsi e sono arrivato al livello C1. Da lì, ho iniziato la Ausbildung, una sorta di scuola-lavoro che in Germania frequentano tutte le persone che non scelgono l'Università.

È molto diversa dall'Italia, qui si è obbligati a trovare un'azienda che ti fa un contratto di apprendistato ed è quest'ultima che indica la scuola dove andare. Io avevo trovato un'azienda che si occupa di spedizione e logistica. Con questo percorso si possono fare tantissimi lavori per i quali invece in Italia bisogna avere la laurea, come l'infermiere, per esempio.

Parallelamente si studia anche: tutto quello che si impara viene applicato durante il lavoro e ogni azienda è obbligata ad avere una persona che ti segue costantemente. Questo percorso si può fare a partire dai 16 anni ma non ci sono limiti di età, in classe con me c'era anche una signora di 46. Nei tre anni di scuola-lavoro si viene pagati meno di un dipendente normale, però già al secondo anno mi avevano proposto di finire il percorso ma con un aumento di stipendio.

Al termine del percorso c'è un esame, difficilissimo per me che ero straniero, e si può decidere se rimanere o meno con l'azienda con cui è stata fatta la scuola-lavoro.

È a quel punto che hai deciso di iniziare il tuo percorso lavorativo in Svizzera?

Sì, perché vivo vicino alla frontiera, a Laufenburg. Ho trovato lavoro in Svizzera, sempre nel campo delle spedizioni. Avevo 22 anni, l'altra azienda mi offriva comunque un buono stipendio, ma in Svizzera mi avrebbero dato il doppio.

Laufenburg
Laufenburg

Uno dei motivi per cui mi sono trasferito in Germania è stato anche il fatto che ero fidanzato con quella che oggi è mia moglie. Ci siamo conosciuti nel 2015 perché lei veniva a trovare la nonna d'estate in Sicilia. Lei, che è italiana di origini ma è nata e cresciuta in Germania, mi ha supportato e sopportato, mi ha fatto anche conoscere le opportunità che c'erano qui.

Nel 2020 ho iniziato a lavorare in Svizzera e a quel punto mi si sono aperte tante porte. Lo stipendio base qui è molto alto, proporzionato al costo della vita, ma io vivo in Germania quindi questo non è un problema, anzi.

Cosa ti piace e non ti piace della tua vita da italiano all'estero?

Quello che mi piace di più è che i diritti delle persone in Germania vengono riconosciuti, tutto ciò che ti spetta è tuo e non ci sono persone che cercano di prenderti in giro. Mia moglie ora è incinta, a fine agosto entrerà in maternità e per un anno riceverà il 65% del suo stipendio. E per tre anni il suo posto è garantito per legge.

Invece, non mi sono ancora abituato alle persone, alcuni sono molto rigidi, ossessionati dalle regole (anche se non tutti, per fortuna!). Ora, per esempio, abbiamo un vicino di casa molto duro che viene a reclamare se facciamo rumore dopo le 10. Sono anche un po' freddi, soprattutto con persone che provengono da altri contesti. Sono piccolezze, però.

Laufenburg
Laufenburg

In Svizzera c'è un'altra mentalità, c'è una bella differenza con la Germania. Per esempio, capita spesso nelle aziende che il datore di lavoro si faccia dare del ‘tu', mentre in Germania è difficile che succeda, ci tengono molto alle formalità. Dal punto di vista lavorativo, però, il fatto che siano serie e precisi è quello che gli permette di avere ottimi risultati. È per questo che questi Stati sono un passo avanti a noi. Ora lavoro da un anno come Sales Manager.

In passato ho avuto contatti con aziende grandi, anche italiane, che spesso per rispondere a una mail ci mettono anche 3-4 giorni. Mentre qui non esiste, da una a massimo 6 ore hai già una risposta. Qui poi mi sono visto davvero riconosciuto nella mia professionalità.

Con il cibo e il meteo come ti trovi? E com'è il costo della vita in Germania?

Con il cibo non ho problemi perché qui in Germania ormai da diversi anni trovi locali italiani buoni ovunque. All'inizio, quando sono arrivato, per un paio di anni ho mangiato davvero male, ma oggi è un'altra cosa, c'è davvero di tutto, riesco a trovare anche pane e panelle e le arancine.

Il meteo, invece, è come quello del Nord Italia, è un po' grigio, fatta eccezione per l'estate. Io mi trovo nel Sud della Germania, dove arriviamo anche a 32-35 gradi, e per fortuna. La situazione è abbastanza diversa: una volta sono stato in vacanza nel Nord della Germania a luglio, sono partito che c'erano 31 gradi e quando sono arrivato ce n'erano solo 17 gradi.

Il costo della vita è paragonabile a quello di Milano o di un'altra città del Nord. In Svizzera invece è il doppio rispetto alla Germania, anche se alcune cose sono uguali. La differenza grande è il mercato immobiliare: qui dove abito, in Germania, un trilocale si affitta anche a 800 euro tutto incluso, mentre in Svizzera si parte da 1600/1800 al mese.

Valico di frontiera dalla Svizzera alla Germania con bandiere e linea sul ponte di Laufenburg.
Valico di frontiera dalla Svizzera alla Germania con bandiere e linea sul ponte di Laufenburg.

Ti manca l'Italia?

Sì, soprattutto per il mare, la famiglia e gli amici. Io scendo ogni anno e quando arrivo mi sento a casa. Non posso dire che qui lo sia, però sto benissimo perché ho 28 anni e penso che siano poche le persone che in Italia riescono a guadagnare stipendi alti appena finita la scuola (tra i 6 e gli 8mila al mese, per esempio).

O che hanno un fondo pensionistico garantito: in Svizzera è obbligatorio e i soldi vengono detratti automaticamente. Una sicurezza in più che si ha quando si lascia il mondo del lavoro.

A chi consiglieresti la Germania per vivere?

Io la consiglierei sia a giovani che a persone con figli perché ci sono tantissime opportunità. Giovani qui ce ne sono tanti, nel paesino dove abito sono quasi tutti italiani, che vengono soprattutto dal Sud. Le persone che però arrivano devono integrarsi veramente e imparare la lingua.

Qualche tempo fa, per esempio, l'ho consigliato a un mio amico che mi aveva scritto di voler venire a vivere qui. Siccome io lo conosco e so che persona è, gli ho detto piuttosto di spostarsi al Nord Italia perché qui non si sarebbe trovato e avrebbe buttato soldi al vento, dopo poco sarebbe tornato in Italia.

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