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Emergenza lavoro

“Vi racconto la mia vita da cameriere, ben oltre la resistenza umana, in un ristorante di lusso”

Fanpage.it riceve tante segnalazioni e storie legate al mondo del lavoro, della ristorazione e del turismo. Questa volta pubblichiamo la lettera di Marco: 38enne siciliano che racconta la sua vita da cameriere in un ristorante di lusso.
A cura di Redazione
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Dopo la pubblicazione di alcune lettere sul tema del lavoro e turismo, Fanpage.it ha ricevuto questo messaggio di un cittadino nato in Sicilia poi trasferitosi in Lombardia.

Ecco la lettera inviata dal nostro lettore, Marco

Ciao, sono Marco ho 38 anni, vivo a Gallarate ma sono siciliano, perciò sono un emigrato al Nord. Sto leggendo, per ora, molte storie sul lavoro pagato poco, soprattutto nella ristorazione o comunque nel settore alberghiero.

Avendo io fatto il cameriere prima di trasferirmi qui al Nord, l'argomento mi sta a cuore. Io non prendevo poco quando ero giù, in Sicilia, circa 350 euro settimanali, in un ristorante di lusso, ma purtroppo gli orari da sostenere erano ben oltre la resistenza umana.

Si cominciava alle 10 del mattino, si finiva intorno alle 16 e 30, si riprendeva alle 19 e si finiva quando chiudeva il ristorante (d'estate anche alle 2).

Non mi lamento del proprietario perché anche lui faceva come noi questi orari, né della paga, ma mi lamento del sistema che non ti permette di lavorare per vivere ma ti fa solo vivere per lavorare.

Pasqua, natale, capodanno, ferragosto, compleanni dei miei cari, feste varie tutte sacrificate per il lavoro. Ora faccio la guardia giurata, lontano dalla mia famiglia (per colpa del lavoro al ristorante non mi sono potuto sposare), ma almeno vivo dignitosamente (anche se il CCNL della vigilanza andrebbe aggiornato perché nonostante tutto siamo sfruttatissimi) riuscendo a portare a casa più di 1300 euro e avendo giornate libere per provare a costruire una famiglia.

A quelli che scrivono che li pagano poco per fare i camerieri o le pulizie negli alberghi vorrei dare un consiglio. So che è difficile, ma a un certo punto, lasciate la vostra terra natia (e dolorosissimo lo so) per venire qui al nord a trovare un buon lavoro, messi in regola e con la possibilità di godersi anche la famiglia, e lasciate stare questi schiavitù che ne approfittano della situazione vergognosa che si è creata al sud, dove più che lavorare bisogna parlare di schiavismo.

Una volta che saremo andati tutti via e gli albergatori o ristoratori avranno bisogno di manodopera, saranno loro a chiamarvi ma alle vostre condizioni, ovvero un contratto decente, ferie, giorni di riposo e una paga normale.

Ai giovani d'oggi, vorrei dire di continuare a ribellarsi a chi propone 280 euro al mese per 10 ore al giorno e anzi, di denunciare queste persone.

Al governo chiedo invece di prendere provvedimenti sul lavoro e sul salario minimo, perché non se ne può più di essere bistrattati per pochi euro. Io, ad esempio, sono pagato 6.23 euro l'ora, nonostante faccia un lavoro abbastanza serio e responsabile (senza la nostra figura, gli aeroporti, le banche, i trasporti si fermerebbero).

Comunque ciao a tutti e speriamo in un futuro migliore.

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