Veronica Panarello resta in carcere, il Gip ha convalidato il fermo
Veronica Panarello è accusata dalla Procura di Ragusa di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela, dalla crudeltà e dall'occultamento di cadavere. La signora è stata già sentita più volte, per 6-8 lunghissime ore: ieri, invece, è stata sottoposta al cosiddetto "interrogatorio di garanzia" durato quasi 4 ore davanti al Gip ragusano Claudio Maggioni, al sostituto procuratore Marco Rota (che ha condotto le indagini) e al legale Francesco Villardita che, all'uscita dal carcere di Piazza Lanza a Catania, ha svelato il contenuto dell'interrogatorio. La donna continua a professarsi innocente, vuole collaborare alle indagini, nega di aver avuto un secondo cellulare, ribadisce di aver accompagnato il figlio di 4 anni in ludoteca e il piccolo Loris a scuola, indica persino il nome di un vigile urbano donna che l'avrebbe vista proprio quella maledetta mattina di sabato 29 Novembre a Santa Croce Camerina. Dopo averla sentita per più di 6 ore, la Procura di Ragusa ha disposto il fermo trasferendo la signora Veronica Panarello presso la sezione femminile della casa circondariale di Piazza Lanza.
Veronica Panarello è in una cella di isolamento
Il Gip, che si sarebbe dovuto pronunciare entro le 21.03, ha deciso di convalidare in anticipo, alle 19.15, il fermo della signora Veronica Panarello emettendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, nonostante la difesa avesse richiesto la scarcerazione. "Ci siamo opposti alla convalida del fermo perché non ci sono i presupposti del pericolo di fuga, elemento principe per avere un decreto di fermo" aveva detto Francesco Villardita ieri sera ai nostri microfoni. E, invece, il Gip ragusano Claudio Maggioni ha deciso di lasciare in carcere, sorvegliata e in una cella di isolamento con una finestra e priva di qualsiasi arredo, la signora Panarello ritenendo validi gli elementi finora forniti dagli inquirenti.
Il Gip: "Veronica ha un'indole violenta"
Secondo il Gip "la ricostruzione dell'accusa sarebbe compatibile" con l'omicidio del piccolo Loris e, come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare, sembrerebbe che la vettura della Panarello "sia passata per due volte dal mulino vecchio" lo scorso 29 Novembre. "L'orario del secondo passaggio dell'auto nella strada del mulino vecchio è compatibile con l'ora della morte del bambino, stimata dal medico legale tra le 9 e le 10" ha scritto. "Non si è trovata dove diceva di essere ed è provato che nello stesso tempo era altrove" ha argomentato Claudio Maggioni che poi ha descritto la Panarello come una donna con "un'indole violenta, incapace di controllare gli impulsi omicidi"; una donna che, oltre ad un "fondato pericolo di fuga", potrebbe "commettere gravi delitti della stessa specie per cui si procede". "La Panarello ha senz'altro mentito sulle fondamentali circostanze di avere accompagnato Loris a scuola. Ha avuto il tempo e l'occasione per uccidere il figlio strangolandolo" probabilmente con una fascetta in plastica della quale "aveva disponibilità". "Ha anche avuto tempo e occasione per gettare il corpo del piccolo Loris nel canale di scolo dove è stato trovato" dal cacciatore Orazio Fidone qualche ora dopo.