Veronica Panarello: “Mio suocero ha ucciso Lorys con un cavo elettrico, eravamo amanti”
Questa è l'indiscrezione, rilanciata su Twitter, dalla trasmissione televisiva "Quarto Grado". Veronica Panarello, mamma del piccolo Lorys, avrebbe dichiarato: "Andrea Stival era il mio amante, ha ucciso lui Lorys con un cavo elettrico". Accusata di omicidio volontario e occultamento di cadavere, la Panarello ha cambiato più volte la sua versione dei fatti: prima ha ripetuto continuamente di aver accompagnato il figlio a scuola, per poi ritrattare tutto all'improvviso. Negli ultimi mesi ha persino ammesso l'occultamento di cadavere, negando però l'omicidio: il piccolo si sarebbe strangolato da solo. Adesso, ancora una volta, l'ennesimo dietrofront: il figlio sarebbe stato ucciso dal nonno, secondo le dichiarazioni choc della Panarello, rilasciate durante la perizia psichiatrica dello scorso lunedì. Adesso il Gup dovrà decidere se risentirla.
L'ennesimo dietrofront della Panarello
Intanto la difesa di Veronica Panarello ha chiesto ed ottenuto il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica, già cominciata lo scorso mese. Proprio qualche giorno fa, al carcere di Catania, sono arrivati i sette consulenti che saranno chiamati a giudicare sullo stato mentale della mamma del piccolo Lorys. Gli esperti nominati dal Tribunale dei minori di Catania, invece, hanno messo nero su bianco che la donna non sarebbe in grado di esercitare il ruolo di madre; di conseguenza la Panarello potrebbe rischiare di non rivedere più il figlio più piccolo.
La Panarello, che prima era stata reclusa al carcere di Agrigento e poi all'ex ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, rimarrà per tutta la durata della perizia psichiatrica al carcere di Piazza Lanza a Catania.
La replica
La compagna del nonno di Lorys ha replicato così a "Quarto Grado": "Veronica Panarello mente, noi siamo sereni […] Sono tutte bugie, l'ennesimo cambiamento di versione". "Non ha alcuna responsabilità, le telecamere hanno detto tutto, scandagliando ogni secondo di quei giorni. E' l'ennesima dichiarazione che, a livello processuale, è destituita di qualunque fondamento" è il commento dell'avvocato Francesco Biazzo all'Agi.
In una lettera inviata a "Quarto Grado" Andrea Stival scrive: "Le indagini hanno escluso totalmente qualsiasi mio coinvolgimento nell'omicidio del mio adorato nipote che, a tutt'oggi, non ha un attimo di pace […] Le telecamere testimonieranno sempre la mia estraneità a tale tragedia". Il suocero della Panarello, quindi, ha incaricato il suo legale ad "agire giudizialmente contro la signora per queste accuse calunniose ed infondate". E ancora: "Non ho mai avuto alcuna relazione con la signora Panarello, nessun rapporto che non sia stato diverso da quello di parentela per il bene dei miei nipoti […] L'unica, e dico l'unica cosa, che a me preme è dare giustizia a mio nipote perché con lui se n'è andata la metà di me".
Il cacciatore Orazio Fidone esce dall'inchiesta
Intanto è stata archiviata la posizione del cacciatore che il 29 Novembre trovò il corpo del piccolo Lorys nei pressi del canalone a Santa Croce Camerina. La richiesta di archiviazione per la posizione di Orazio Fidone, assistito dall'avvocato Giorgio Assenza, era stata avanzata dal sostituto procuratore Marco Rota ed è stata accolta dal giudice Claudio Maggioni. Lo riferisce l'Agi. "Da un'approfondita analisi sui dati di traffico telefonico disponibili relativamente alle utenze di Orazio Fidone non sono emersi contatti né pregressi o tantomeno prossimi all'evento omicidiario con l'indagata Veronica Panarello" scriveva la Procura di Ragusa. A scagionare, una volta per tutte, Orazio Fidone anche l'analisi del GPS installato a bordo della sua macchina e le dichiarazioni del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Santa Croce Camerina che aveva incontrato il Fidone presso il mercato settimanale di Vittoria, intorno alle ore 11 del 29 Novembre 2014.