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Opinioni

Veronica Lario contro la cultura del botulino che ha arricchito l’ex (e lei)

Veronica Lario reagisce al servizio fotografico di Chi dove si stabilisce arbitrariamente che è fuori forma. Un insulto gratuito al quale l-ex first lady risponde: “quale esempio diamo alle sedicenni che oggi chiedono come regalo di compleanno una liposuzione?”. Vero, ma quale esempio è stato dato ai giovani nei quasi trent’anni di tv di Berlusconi che permettono oggi a Veronica di chiedere 500 milioni di euro di alimenti?
A cura di Sabina Ambrogi
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Il settimanale “Chi” ha recentemente pubblicato un “approfondimento” sulla forma fisica di Veronica Lario dove si stabilisce, secondo un personalissimo giudizio del direttore Signorini, che l'ex moglie dell'ex premier sia appesantita (con relativa scelta degli scatti, i peggiori possibili). Si lasciano poi scivolare inelegantemente una serie di altre considerazioni: rughe, collo cadente, trucco, pettinatura… non c'è nulla che vada bene. E peggio ancora. Una parte del “reportage” è dedicata a alcuni avvisi di medici che si sono spinti nel dare suggerimenti su come e in quali parti del corpo Veronica dovrebbe intervenire col bisturi. Quelle fotografie e commenti sembrano un sinistro ritratto per suggerire l'idea di una vecchiaia incombente di Veronica Lario, tra decadenza fisica e solitudine. Una forma light del famigerato “metodo Boffo” (Dino Boffo direttore di Avvenire scrisse – nel 2009- alcuni editoriali molto pesanti contro Berlusconi. Vittorio Feltri sul Giornale punì Boffo “accusandolo”di essere omosessuale e di essere un molestatore. Boffo, per questo, si dimise).  Ripresa proprio da tutti i media la “notizia” di quel reportage su “Chi”, ognuno ha poi aggiunto di suo ingegno altre considerazioni. Alcuni come Libero hanno sottolineato ad esempio il confronto al quale ora Veronica sarebbe sottoposta e cioè con Francesca Pascale, dando per scontato che ogni donna desideri somigliare alla nuova fidanzata di Berlusconi.

A distanza di una settimana la signora Lario ha reagito parlando col Messaggero e definendo quel servizio un “miserabile agguato”. Nel protestare ha fornito delle ragioni assolutamente condivisibili, da leggere però con la giusta lente di ingrandimento perché rivelatrici di un'epoca che vede il “privato dei sovrani” trasformato – perennemente – in questione collettiva. Una sorta di socializzazione delle perdite, come avviene in economia. E allora si potrebbe anche non essere d'accordo.

Considero il servizio del settimanale un attacco inaccettabile alle donne che, come me, vogliono invecchiare senza assoggettarsi allo stereotipo del giovane a tutti i costi. […] E quale esempio diamo alle sedicenni che oggi chiedono come regalo di compleanno una liposuzione?

Sono quasi trent'anni che una fetta considerevole dell'attività editoriale dell'ex marito, all' origine dell'immensa ricchezza attuale di Veronica, produce reddito con il generare insicurezze in giovani e anziane, fornendo norme e ingiunzioni su come si deve essere, come ci si deve accoppiare e con chi, cosa è giusto fare del proprio corpo che davvero non va mai bene se non si massaggia, si snellisce, si plastifica, si modifica vistosamente (cosa peraltro fatta sia da Veronica che dal marito), se non si imita e non si riduce a oggetto e poi ornamento per finire con ritrovarlo in carne e ossa, prodotto formattato, nelle istituzioni, con stipendi faraonici pagati col contributo collettivo. Non solo. Alle proteste spesso sollevate si è sempre risposto di “cambiare canale”. E cambiando canale si sono trovate gli stessi contenuti e le stesse persone, perché ormai erano prodotti dagli stessi che in più avevano posizioni di potere.

Il dettaglio da ricordare è che figli della coppia Berlusconi Lario sono andati alla costosa scuola steineriana dove viene – giustamente – impedito di vedere la tv. Perché se Veronica aveva a cuore le adolescenti non si è mai prodigata a migliorare i contenuti dell'universo editoriale del marito? La signora Lario parla dunque del danno subìto e ne ha tutto il diritto. Soprattutto ha il potere di farlo. Quello che veramente è intollerabile è chiamare a raccolta, in sua difesa, e magari anche per sostegno delle private ragioni avanzate dal suo avvocato divorzista, le donne italiane, tutte immancabilmente scese virtualmente in piazza a difenderla come si faceva un tempo coi sovrani. Chi con editoriali, chi con proteste nei social, chi con ragionamenti e approfondimenti, per non parlare delle immediate e ottuse esternazioni politiche.

Colpisce molto che Lario chieda aiuto – che è arrivato subito – per il “cattivo esempio dato alle adolescenti”, cioè le principali vittime della trasformazione antropologica avvenuta in questi anni di azzeramento e disinvestimento culturale all'origine del potere, della ricchezza del marito e perciò della sua. Se riuscisse a ottenere la cifra complessiva chiesta per il divorzio (540 milioni di euro: una manovra finanziaria praticamente) sarebbe tutto un suo gran vantaggio: fa benissimo a chiederla e le auguriamo che l'ottenga. Ma perché si affaccia dalla finestra del castello e chiama il popolo in suo sostegno?

Cosa si potrebbe fare di culturalmente rilevante, allora per le donne con una sola delle sue mensilità percepite col divorzio? Si potrebbe costruire una scuola? Degli asili per mamme che vorrebbero lavorare visto che suo marito non se n'è occupato quando era primo ministro? Produrre dei film intelligenti? Costruire un ospedale? Una casa maternità? Un centro anziani? Perché veramente la spiegazione che va data a un adolescente oggi è proprio questa. Di cosa sta parlando Veronica, se non di fatti personali?

È vero, non sono più una Berlusconi e dunque non ho più diritto alle foto ritoccate, ma stavolta è venuto meno il rispetto per una donna che è comunque la madre dei figli di Silvio Berlusconi.

Ma perché tutte le altre che non sono “Berlusconi” possono invece cadere vittime di foto orrende con commenti che incrementino la mentalità di cui oggi si lagna ma che produce indotto economico? Per finire con:

Trovo deontologicamente riprovevole che un medico si permetta consigli non richiesti senza conoscere niente della persona di cui parla.

Vero. Ancora una volta. L' immensa fortuna della signora Lario è fatta molto spesso di questa sostanza qui: sottocultura, deontologicamente molto scorretta. Un po' come il metodo Boffo, inventato dal quotidiano del suo ex marito.

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Autrice televisiva, saggista, traduttrice. In Italia, oltre a Fanpage.it, collabora con Espresso.it. e Micromega.it. In Francia, per il portale francese Rue89.com e TV5 Monde. Esperta di media, comunicazione politica e rappresentazione di genere all'interno dei media, è stata consigliera di comunicazione di Emma Bonino quando era ministra delle politiche comunitarie. In particolare, per Red Tv ha ideato, scritto e condotto “Women in Red” 13 puntate sulle donne nei media. Per Donzelli editore ha pubblicato il saggio “Mamma” e per Rizzoli ha curato le voci della canzone napoletana per Il Grande Dizionario della canzone italiana. E' una delle autrici del programma tv "Splendor suoni e visioni" su Iris- Mediaset.
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