Veronesi: “Contrario alla marijuana ma anche a criminalizzare chi la usa”
Dopo le ultime divisioni tra gli scienziati sugli effetti dannosi dell'uso costante di marijuana, l'oncologo Umberto Veronesi spiega le sue convinzioni nella consueta rubrica che tiene sul settimanale Oggi. "Io voglio chiarire la mia posizione – scrive l'oncologo nell'edizione del settimanale, in edicola da domani – che non è stata mai favorevole alla marijuana, così come sono contrario a tutte le droghe, inclusi l’alcol e il tabacco», «Io affermo un concetto semplicissimo: sono assolutamente contrario alla “criminalizzazione” di chi fuma cannabis, e a una legge che ha sciaguratamente equiparato lo spacciatore al consumatore, riempiendo le carceri senza risolvere nulla. Ho affermato ormai infinite volte che rifugiarsi nello ‘spinello' è indizio di un malessere personale che va affrontato non con il proibizionismo, ma con intelligenti, ampi sforzi di rimotivazione". Veronesi dunque aggiunge: "C’è chi sostiene che chi fuma regolarmente Cannabis soffre di ansia, depressione e psicosi, molto più degli altri. Ma siamo proprio sicuri che il rapporto di causa-effetto stia in questi termini? Non potrebbe, invece, essere rovesciato il rapporto, vale a dire che le persone con questi disturbi psichici si avvicinano alla marijuana più degli altri?".
La polemica di Veronesi sui danni della cannabis
“I danni da spinello sono praticamente inesistenti”, aveva detto lo stesso Veronesi, ex ministro della Salute, proprio in un’intervista al settimanale “Oggi” di qualche settimana fa . "Da ministro della Salute, quando ricoprii l’incarico anni or sono, mi posi anch’io questa domanda – ricorda il direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. La commissione scientifica che avevo nominato – dicharò Veronesi -m concluse che i cosiddetti ‘danni da spinello’ sono praticamente inesistenti".