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Verona, salumificio in fiamme, aria irrespirabile. L’ordinanza: “Finestre chiuse e niente attività all’aperto”

Sono devastanti i danni causati dall’incendio divampato ieri pomeriggio – 9 febbraio – ad Arbizzano di Negrar, alle porte di Verona, al Salumificio Coati. L’ordinanza del sindaco Damiano Tommasi: “Finestre chiuse e niente attività all’aperto nel raggio di 5 km”.
A cura di Biagio Chiariello
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Un terribile incendio ha devastato nella giornata di ieri 9 febbraio il salumificio Coati di Arbizzano, frazione di Negrar, in provincia di Verona.

I rilievi dell'Arpa non hanno rilevato la presenza di sostanze tossiche oltre i limiti nell'aria all'interno del territorio tanto da indurre il sindaco Damiano Tommasi a firmare un’ordinanza in via precauzionale che obbliga la cittadinanza a mantenere le finestre chiuse se residenti entro un chilometro dal luogo dell’incidente. Vige inoltre il divieto di stazionare nelle vicinanze delle aree interessate dall’incendio e di dedicarsi ad attività all’aperto. Si invita la massima cautela anche alla popolazione residente nelle zone limitrofe, anche se oltre al chilometro da Arbizzano.

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Questo il comunicato ufficiale:

A scopo precauzionale e su indicazione dell’ULSS9, il comune di Verona raccomanda di sospendere le attività all’aperto. Si consiglia di evitare di stazionare in prossimità delle aree interessate dall’incendio e mantenere chiuse le finestre di abitazioni e luoghi di lavoro in presenza di fumi persistenti e maleodoranti fino alle 24 di domani, sabato 11 febbraio, entro 5 km dall’incendio (il salumificio dista circa 7 chilometri dal centro di Verona).

Si raccomanda inoltre l’utilizzo di mascherine FFP2 all’aperto e di lavare accuratamente la frutta e la verdura provenienti dalla zona di ricaduta del fumo derivante dall’evento.

Intanto le operazioni dei vigili del fuoco per lo spegnimento dell’incendio vanno avanti. Le squadre al lavoro presenti oggi con 32 vigili del fuoco e numerosi automezzi antincendio sono ancora al lavoro per spegnere tre focolai presenti in punti diversi della struttura. Focolai di difficile spegnimento e raggiungimento in quanto posti sotto lamiere e detriti con il rischio di crollo delle parti circostanti.

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Gli specialisti vigili del fuoco del nucleo NBCR (Nucleare Biologico Chimico Radiologico) di Mestre hanno messo in sicurezza l’impianto di ammoniaca dello stabilimento.

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Nel pomeriggio in azione anche l’elicottero Drago 148 del reparto volo di Venezia che ha eseguito una serie di lanci sui focolai meno raggiungibili da terra. Gli specialisti SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto) hanno effettuato dei rilievi video anche con le termocamere per individuare altri eventuali focolai oltre quelli noti posti sotto le macerie.

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