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Verona, marito e moglie violentano e torturano la baby sitter: sono accusati di un secondo stupro

Verona. Accusati di aver violentato una baby sitter, Mirko Altimari e la moglie Giulia Buccaro, rispettivamente 31 anni e 28 anni, avrebbero sequestrato e stuprato anche una seconda donna, anche questa molto giovane. Non solo: stando a quanto ricostruito dalla pm Valeria Ardito, i due potrebbero dover rispondere anche dell’accusa di tortura.
A cura di Enrico Tata
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Mirko Altimari e Giulia Buccaro
Mirko Altimari e Giulia Buccaro

Hanno sequestrato e violentato una baby sitter di vent'anni, ma secondo nuove indagini questo potrebbe non essere l'unico caso di cui dovranno rispondere Mirko Altimari e la moglie Giulia Buccaro, rispettivamente 31 anni e 28 anni. In passato, infatti, la coppia veronese avrebbe sequestrato e violentato una seconda donna, anche questa molto giovane. Non solo: stando a quanto ricostruito dalla pm Valeria Ardito, i due potrebbero dover rispondere anche dell'accusa di tortura nei confronti di questa seconda vittima. Come già avevano fatto per la prima violenza a loro contestata, la coppia si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti.

Ad inchiodarli sarebbe un video trovato dalla polizia su uno degli smartphone dell'uomo. Nel filmato sarebbe documentata la violenza sessuale proprio su questa seconda vittima. E a differenza del primo caso, riporta il Corriere della Sera, la donna avrebbe preso parte allo stupro della ragazza.

I fatti: la violenza alla prima baby sitter

Nella notte tra il 10 e l'11 gennaio si sarebbe consumata la violenza nei confronti della prima baby sitter. "Se non stai zitta e non fai quello che ti dico, ti rigo la faccia… Ti massacro di botte… Ti rovino", avrebbe detto alla ragazza Altimari puntandole un taglierino alla gola. In cambio voleva che la studentessa gli praticasse del sesso orale. In più, hanno ricostruito gli inquirenti, sarebbe stata obbligata dalla coppia a "subire baci, palpeggiamenti al seno e al sedere". La giovane baby sitter sarebbe stata portata in aperta campagna e la violenza sarebbe avvenuta sui sedili dell'automobile dell'uomo. "Guarda che ti ucciso, se mi denunci o racconti, pubblicheremo tutte le foto sui social", la minaccia di Altimari per costringerla a subire le violenze in silenzio. La ragazza ha trovato il coraggio di denunciare tutto e ora la coppia si trova in carcere a Montorio. E' la che gli è stata notificata la seconda ordinanza che si riferisce all'altra presunta violenza su cui i pm stanno cercando di fare luce.

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