Verona, mamma spara al figlio 15enne e si suicida: la donna era seguita per problemi psicologici
Proseguono le indagini dei carabinieri per accertare quanto accaduto venerdì pomeriggio in una casa di Vago di Lavagno, in provincia di Verona, dove una donna di 58 anni ha sparato al figlio 15enne, che era da poco rientrato da scuola, per poi rivolgere la pistola contro se stessa, uccidendosi con un colpo in testa. Il ragazzo è in condizioni gravissime.
Secondo la Procura di Verona il quadro sarebbe ormai chiaro e alla ricostruzione, tra venerdì e sabato, ha contribuito il marito della donna e padre dell'adolescente. L’uomo è stato sentito a lungo in caserma, come testimone, e ha contribuito a delineare le possibili cause del dramma familiare. Stando a quanto emerso da quanto la donna non stava bene ed era seguita per problemi di natura psicologica: avrebbe sofferto di forte depressione e le liti con il figlio sarebbero state frequenti, ma va chiarito se questa situazione possa rappresentare un movente sufficiente per commettere un suicidio e un tentato omicidio. Negli ultimi tempi, hanno riferito fonti qualificate, la 58enne non assumeva più i suoi farmaci anche se non c’erano mai stati segnali che facessero prevedere il tragico epilogo. Determinante per ricostruire il quadro è stata la prova dello stub, risultata positiva sulla donna. Non ci sono altri indagati.
A quanto pare l'ultima lite tra madre e figlio sarebbe avvenuta poco prima della tragedia. "Grida e poi due colpi, ma sembravano quelli di quando colpisci il tappeto col battipanni", ha raccontato ai carabinieri un ragazzo ex compagno delle medie del giovane, secondo quanto riferito da L'Arena. Da accertare ancora dove e come la 58enne si sia procurata la pistola, visto che a quanto pare nessuno in casa era in possesso del porto d'armi. La pistola sarebbe però appartenuta al padre della donna.