Verona, faceva lavorare richiedenti asilo a 2,5 euro all’ora in nero: arrestato
Da mesi faceva lavorare dieci richiedenti asilo nella sua azienda agricola di Concamarise, in provincia di Verona, senza contratto, senza diritti, pagandoli 2,5 euro all'ora. Secondo quanto scoperto dai carabinieri, su 13 dipendenti totali, l'uomo dava lavoro a dieci richiedenti asilo – che in virtù del loro status non possono invece lavorare – ospitati in alcune strutture nei pressi dell'azienda. I lavoratori svolgevano turni di dieci ore nei giorni feriali e cinque ore nei giorni festivi, lavorando molto spesso anche sette giorni su sette, a fronte di una paga di 2 euro e 50 l’ora. Il datore di lavoro risulta essere un indiano di 46 anni residente in zona. L'imprenditore è stato arrestato in flagranza di reato per sfruttamento del lavoro nero e dovrà inoltre rispondere di tutta una serie di altre irregolarità relative al mancato rispetto delle normative sulla sicurezza. Oltre all'arresto, è stata applicata anche la sospensione dell’attività imprenditoriale e all'uomo sono state comminate dieci maxi multe per un importo complessivo di oltre centomila euro.
Dopo aver trascorso la notte in camera di sicurezza, l'imprenditore è stato condotto in tribunale a Verona e i giudici, dopo aver convalidato l’arresto, hanno rinviato l’udienza al prossimo 20 novembre, disponendo nei suoi confronti la misura degli arresti domiciliari. Secondo quanto si apprende, l'uomo sarebbe stato "pizzicato" nell'ambito di una serie di controlli a tappeto effettuati dai carabinieri della compagnia di Legnago, insieme a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Verona e del Nucleo Cinofili di Torreglia (PD), che nel corso della stessa operazione hanno ispezionato altre due aziende della zona senza però riscontrare alcuna anomalia.