Verona, allarme batterio-killer: chiuso il punto nascite dell’Ospedale della donna e del bambino
Non solo Coronavirus. A causa dell'allarme per la presenza di un batterio-killer è stato chiuso il punto nascite all'Ospedale della donna e del bambino di Verona, il più grande del Veneto. Lo ha comunicato il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Francesco Cobello, che ha anche fatto sapere di aver trasferito la Terapia Intensiva neonatale e la Terapia intensiva pediatrica in altri reparti. A quanto pare, la decisione è stata presa dai vertici dell'Azienda Ospedaliera dopo il caso di Nina, una bambina nata prematura ad aprile dello scorso anno nel reparto di ostetricia di Borgo Trento e poi morta a novembre all'ospedale Gaslini di Genova per un'infezione da batterio che le aveva colpito il cervello.
Nata prematura tra il settimo e l'ottavo mese, la piccola avrebbe iniziato ad avere problemi 8 giorni dopo il parto, con l'infenzione che in fretta sarebbe arrivata al cervello, distruggendolo. A quel punto la madre avrebbe rifiutato di sottoporre la figlia ad un intervento per ridurre l’idrocefalo, conscia che oramai per lei non c'era più nulla da fare, e dall'ospedale di borgo Trento l'avrebbe portata al Gaslini di Genova, all’hospice pediatrico, dove si è spenta senza ulteriori sofferenze. E ora sulla morte della piccola Nina cerca di fare luce la Procura di Genova, che sul caso ha aperto un fascicolo.
La perizia – come ha rivelato oggi il quotidiano L'Arena – ha accertato che la piccola è stata uccisa dal Citrobacter, infezione contratta nel reparto di ostetricia veronese. "Ho preso questo provvedimento – ha detto oggi Cobello – per la contemporaneità di casi in modo da evitare qualsiasi rischio di contaminazioni e per procedere ad un nuovo intervento di sanificazione per bonificare la struttura. I casi positivi registrati da noi sono una dozzina, ma solo un neonato risulta colpito dall'infezione. Il Coronavirus insegna che è opportuno e necessario prevenire qualsiasi pericolo, per questo anche i parti non avverranno da noi ma saranno dirottati in altre strutture ostetriche del territorio" ha concluso. Si ricordi che il nome di Citrobacter si indica un genere di batteri coliformi che si comportano da patogeni opportunisti, provocando frequentemente infezioni urinarie.