Vercelli, ucciso a coltellate dal migliore amico per aver negato una sigaretta
È stato ucciso a causa di una sigaretta negata, Daniel. Sarebbe questo il movente dell'omicidio di Daniel Napolitano, 25 anni, accoltellato dal suo migliore amico, Alessandro Rizzi, ventitreenne, nella serata di mercoledì 6 luglio. Sarebbe stato lo stesso Rizzi ad ammetterlo davanti al pubblico ministero che l'ha interrogato dopo che il ragazzo era stato tratto in stato di fermo dagli inquirenti titolari del caso. Rizzi ora si trova in carcere, in attesa della convalida dell'arresto che dovrebbe arrivare nella giornata di domani.
Un omicidio per futili motivi, quello di Daniel. Un banale litigio tra due amici molto uniti ha causato la morte del venticinquenne per colpa di una sigaretta negata. Un no, che ha portato Rizzi ha tirare fuori il coltello e a colpire ripetutamente Daniel al petto, fino a perforargli il polmone. A lanciare l’allarme sono stati alcuni vicini di casa, che avrebbero sentito le urla dei due ragazzi.
Secondo le ricostruzioni effettuate dalla Procura, l'episodio sarebbe accaduto durante la serata di mercoledì, in via Martiri del Kiwù 10, rione Concordia, a Vercelli. Il delitto sarebbe stato commesso intorno alle 21.30 ma, come specificano gli inquirenti, ci sarebbe un buco di almeno un'ora tra l'ora dell'omicidio e la chiamata effettuata ai soccorsi. E proprio su quest'ora di buco si starebbero concentrando gli investigatori, per comprendere l'esatta dinamica dei fatti. Il coltello usato da Rizzi per uccidere il suo migliore amico è stato trovato subito nel giardino dove è avvenuto l’omicidio. Secondo le prime ricostruzioni, il ventitreenne dopo aver ferito a morte l’amico, avrebbe pulito l’arma per poi sbarazzarsene buttandola non lontano dal luogo del delitto.