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Vercelli, diede fuoco alla ex: stalker condannato a 2 anni e 8 mesi. Simona si commuove in aula

Mario D’Uonno l’ex guardia giurata che il 4 febbraio scorso ha dato fuoco a Simona Rocca, è stato processato per alcuni episodi che risalgono tra l’ottobre 2017 e il marzo 2018. Il 50enne dovrà comunque rispondere dell’accusa di tentato omicidio aggravato in un nuovo processo che si aprirà a novembre.
A cura di Biagio Chiariello
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2 anni e 8 mesi di reclusione. Questa la condanna in primo grado per Mario D’Uonno, l’ex guardia giurata di 50 anni che il 4 febbraio scorso avrebbe, secondo l’accusa, dato fuoco a Simona Rocca, donna di 41 anni con cui aveva avuto una breve storia. Lunedì 7 ottobre in tribunale a Vercelli è stata letta la sentenza del processo per stalking che riguarda alcuni episodi dall’ottobre 2017 al marzo 2018, precedenti all’aggressione con la benzina. Lo stalking ha preceduto il feroce attacco col fuoco, avvenuto il 4 febbraio di quest’anno, un gesto per il quale D’Uonno deve rispondere dell’accusa di tentato omicidio in un altro procedimento penale che prenderà il via a novembre. Un attacco dal quale Simona Rocca, presente in aula e scoppiata in un pianto liberatorio dopo la lettura della sentenza, ancora si sta riprendendo. La condanna è stata peraltro due mesi più severa dei 2 anni e 6 mesi richiesti dall’accusa, mentre il difensore dell’imputato ha cercato fino alla fine di dimostrare che l’accusato non aveva perseguitato la donna, ma le aveva chiesto semplicemente un chiarimento.

Fra i messaggi riferiti in aula durante il dibattimento diverse deliranti affermazioni dall’ormai drammaticamente famoso: “L’ultima cosa che farò sarà mandarti all’inferno senza pietà” ad altri sempre dello stesso tenore. D’Uonno aveva creato diversi profili facebook falsi da cui le inviava messaggi di morte, di fiamme, di minacce. Così Simona, cercando di bloccarlo, aveva fatto un esposto nei suoi confronti. Nemmeno l’ammonimento del prefetto era servito a placarlo. La ex lo aveva così querelato per la seconda volta, pochi giorni prima che lui, lunedì, le desse fuoco mentre era in auto lasciandola in fin di vita in un letto d’ospedale. “Per noi è una grande soddisfazione: è stata data giustizia a tutto ciò che Simona ha dovuto subire”, commentano i legali della donna.

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