Ventitreenne muore in ospedale, gruppo di 50 persone aggredisce medici con pugni e calci: 3 feriti
Ancora un caso di violenze su medici e operatori sanitari. Questa volta il grave episodio è avvenuto nella serata di ieri, mercoledì 4 settembre, nel reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico Riuniti di Foggia.
Secondo quanto è stato ricostruito, il personale dell'ospedale sarebbe stato colpito con pugni, schiaffi e calci dai familiari e dagli amici di una giovane di 23 anni morta dopo un intervento chirurgico.
La ragazza, originaria di Cerignola, nel Foggiano, era stata ricoverata in ospedale per le ferite riportate in un incidente stradale avvenuto la notte del 18 giugno scorso.
Trasportata al pronto soccorso di Cerignola con ambulanza medicalizzata, era arrivata alle ore 23.50. In base a quanto si apprende, la gravità delle lesioni aveva costretto i medici a sottoporre la giovane a un delicato intervento chirurgico.
Dopo aver appreso la notizia del decesso della 23enne, il gruppo composto da circa cinquanta persone, tra parenti della vittima e suoi amici, sarebbero riuscite a fare irruzione all'interno del Policlinico foggiano e ad aggredire medici e infermieri.
Per proteggersi dalla violenza del numeroso gruppo l'equipe medica è stata costretta a barricarsi in una stanza del reparto fino all'arrivo in ospedale di diverse pattuglie della polizia che, non senza difficoltà, sono riuscite a porre fine all'aggressione e riportare la calma all'interno del nosocomio.
Secondo quanto si legge sul Corriere del Mezzogiorno, sarebbero tre i medici che hanno riportato ferite serie, dopo aver ricevuto colpi al volto. Una dottoressa ha subìto la frattura di una mano rimasta schiacciata in una porta.
In base a quanto riportato da Repubblica, il peggioramento delle condizioni della ragazza sarebbe stato improvviso e inaspettato. Era stata operata e sembrava si stesse riprendendo bene. Per fare chiarezza sulle cause che possono aver portato al rapido decesso della 23enne sono state aperte due indagini, una della Procura di Foggia e una dell’azienda sanitaria.
"Nel porgere il nostro cordoglio alla vittima e alla sua famiglia per la gravissima perdita – dichiara il direttore generale dell'Asl Antonio Nigri – siamo solidali con gli operatori sanitari aggrediti, chiamati ad assicurare prestazioni sanitarie di elevata complessità come nei casi di politrauma della strada. Nessuna forma di violenza nei confronti di chi svolge il proprio lavoro può essere tollerata".