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Ventenne salva la fidanzata rinchiusa in casa e picchiata dal padre: “Non voleva che stessimo insieme”

Un giovane originario del Bagladesh, ha salvato la sua ragazza, coetanea e connazionale, rinchiusa in casa dal padre a Stresa. L’uomo non accettava la relazione tra i due e voleva che la figlia si sposasse in Bangladesh. L’intervento dei carabinieri, allertati dal giovane, ha messo fine al sequestro della giovane.
A cura di Chiara Daffini
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Lavora tutta la settimana, a pranzo e a cena, in un ristorante crocevia della movida milanese. Arriva puntuale per il turno e concede schivo qualche parola prima di iniziare a servire ai tavoli.

Lui è originario del Bangladesh, ma da alcuni anni vive nel capoluogo lombardo: "La mia ragazza però è di Stresa – racconta a Fanpage.it -, ci siamo conosciuti su Facebook due anni fa, anche lei è del Bagladesh, è arrivata in Italia a marzo del 2020″.

Un'amicizia virtuale che si trasforma col tempo in qualcosa di più: "Parlavamo tanto su Messanger, ricorda, all'inizio eravamo solo amici, poi ci siamo innamorati".

A causa della pandemia e della distanza, i rapporti sono per lo più telematici, ma continui e sempre più solidi, finché i due decidono di rivelare la loro relazione alla famiglia di lei.

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"Suo padre ha detto subito no"

"A novembre del 2022 – riferisce – ho chiamato al telefono il padre della mia ragazza, che però è stato da subito contrario alla nostra frequentazione, diceva che eravamo troppo lontani e anche la madre di lei la pensava così".

"All'inizio – continua – non sono intervenuto per cercare di convincerlo, credevo che le cose si sarebbero messe a posto con il tempo, invece la situazione è andata peggiorando".

"Voleva che la figlia andasse in Bangladesh – aggiunge -, probabilmente per sposare un ragazzo di lì, ma lei si è rifiutata, desiderava rimanere in Italia e stare con me".

Da gennaio 2023 per la fidanzata comincia l'incubo: "Non la lasciava uscire di casa e le prendeva il telefono – dice -, in un primo momento ho creduto che le acque potessero calmarsi, ma non è stato così".

Da febbraio l'escalation: "Era chiusa in camera da cinque giorni senza mangiare, poteva solo bere acqua e andare in bagno scortata , racconta il ragazzo, quando non sono più riuscito a mettermi in contatto con lei ho chiamato i carabinieri".

"Era piena di botte e di sangue"

Lunedì 6 febbraio il giovane arriva a Stresa insieme ai carabinieri, che fanno irruzione nell'appartamento dove è segregata la ragazza e la liberano dalla prigionia imposta dal padre.

"Era piena di sangue e di botte, ricorda, hanno dovuto portarla in ospedale, quell'uomo ha fatto cose davvero troppo brutte".

Per fortuna ora la ragazza sta bene, mentre il papà è stato condotto in carcere per sequestro di persona. "La mia paura – commenta – è per quando uscirà, spero che ciò non avvenga".

"Per adesso non ho una casa mia, conclude, ma se riuscirò ad averla mi piacerebbe portare qua a Milano la mia ragazza e vivere insieme".

Resta in carcere il padre della ragazza

Intanto è di queste ore la decisione del Gip del tribunale di Verbania, che ha accolto la richiesta del pm confermando la custodia cautelare per il padre della ragazza, che resterà quindi in carcere. L'uomo, durante l'interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo quando ricostruito dagli inquirenti, il padre non accettava la relazione nata in Italia con il suo ragazzo. L'uomo sempre secondo piste investigative, aveva anche già combinato un fidanzamento con un ragazzo diverso, in Bangladesh. La ragazza si trova al momento in una struttura protetta, insieme anche ai suoi fratelli.

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