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Venezia, si rompe un dente mangiando il risotto: all’interno c’era una biglia

Protagonista della disavventura un uomo di 63 anni di Marcon che si è rivolto allo Studio 3A per far causa all’azienda produttrice, che però nega ogni responsabilità. L’uomo, mangiando il riso, è finito dal dentista.
A cura di S. P.
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Quella che doveva essere una tranquilla giornata con gli amici nel Vicentino per un sessantatreenne di Marcon (Venezia) si è trasformata in una giornata che sicuramente ricorderà a lungo. Durante il pranzo, infatti, l’uomo si è rotto un dente per colpa di un oggetto trovato nel risotto. Nella pietanza, infatti, era finita una biglia trasparente di un centimetro di diametro. A riportare l’episodio, che risale al febbraio scorso, sono i quotidiani locali che precisano come lo sfortunato commensale stia cercando di ottenere un risarcimento per quanto accaduto. Secondo quanto denunciato, la pallina che ha costretto l’uomo ad andare subito da un dentista (che ha dovuto estrarre il dente lesionato e ha presentato un conto di circa tremila euro) potrebbe essere stata contenuta all'interno del pacco di riso Arborio marca Crai Bio. La confezione, che non presentava alcuna manomissione, era stata acquistata lo stesso giorno dell'incidente al negozio Crai Le Madonnette di Caerano San Marco. Pagato il conto del dentista, l'uomo ha quindi chiesto il rimborso al supermercato, che però si è rifiutato. La Crai Secom si è affrettata a precisare che il riso incriminato è stato prodotto dalla Riso Scotti Spa, nello stabilimento di Pavia, e il legale di quest'ultima ha respinto ogni addebito di responsabilità asserendo che “i sistemi di controllo qualità della produzione che essa attua rendono impossibile il passaggio sulla linea di produzione di corpi estranei di quelle dimensioni”.

Le analisi sulla biglia – Intenzionato a non arrendersi, l’uomo si è affidato a Studio 3A che, dopo aver ribadito la denuncia alla Crai Secom, al market Le Madonnette e alla Scotti, ha deciso di far analizzare la biglia. “Non ha una sfericità perfetta ma presenta difetti visibili solo in controluce che lascerebbero intendere che non sia nuova ma abbia ‘lavorato’ prima di finire nella confezione di riso, rafforzando l'ipotesi che possa trattarsi di un componente meccanico, come un cuscinetto a sfere, del macchinario di una linea produttiva”, ha fatto sapere lo studio che ha spiegato che se le ulteriori analisi confermeranno tale circostanza e l’azienda continuerà a non dare riscontri, “siamo decisi ad andare fino in fondo per tutelare gli interessi del nostro assistito, ma anche dei consumatori in genere. L'incidente è solo la punta di un iceberg e ripropone la questione dei corpi estranei negli alimenti confezionati, che non di rado possono sfuggire ai controlli”.

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