Venezia, macchinista Trenitalia non riesce ad accendere il treno perché troppo ubriaco: licenziato

Un macchinista di Trenitalia in servizio a Venezia è stato licenziato per non essere stato capace di avviare un treno Frecciarossa a causa dell'eccessiva assunzione di alcol, certificata da un test condotto dalla Polizia Ferroviaria. Il caso, riportato dal Gazzettino, risale a circa tre mesi fa, mentre la misura disciplinare nei confronti del lavoratore è stata presa il 2 aprile scorso. L'uomo, di oltre 50 anni e con 30 di servizio, non è riuscito a ricordare i codici di accesso e le procedure per movimentare il treno, senza passeggeri a bordo, dalla stazione della città lagunare a Mestre. A quel punto un collega gli ha consigliato di chiedere il cambio. La Polfer è intervenuta per accertare le cause della stranissima "amnesia" e l'alcoltest ha sciolto ogni dubbio: il macchinista era ubriaco. Il licenziamento, spiega Trenitalia, è stata una conseguenza obbligatoria, essendo venuto meno il rapporto fiduciario con il dipendente.
Quello del macchinista veneziano non è purtroppo un caso isolato. Proprio domenica scorsa infatti due dipendenti di Trenitalia che dovevano condurre un Frecciarossa da Brescia a Napoli sono stati trovati ubriachi, uno dei due con un tasso alcolemico quattro volte superiore al limite massimo previsto dalla legge. A scoprire che qualcosa non stava andando come avrebbe dovuto è stato il capotreno: uno dei due macchinista dopo aver avviato i motori aveva dimenticato di aprire le porte ai passeggeri in attesa sulla banchina. Il suo collega, invece, era così ubriaco da essere rimasto in hotel, del tutto incapace di alzarsi e andare al lavoro. L'uomo è stato poi portato in ospedale per accertamenti clinici che hanno rivelato lo sconcertante dato sulla presenza di alcol nel suo sangue. Stando a quanto accertato dalla Procura i due avevano cenato insieme la sera prima, alzando decisamente troppo il gomito.