Venezia, i gabbiani scelgono di sostare sulla pista: aeroporto chiuso per un’ora, ingaggiati i falconieri
Uno stormo di gabbiani ha messo in ginocchio l'aeroporto Marco Polo di Venezia nella mattinata di oggi, 13 ottobre, scegliendo la sua pista come luogo di sosta. Il gestore dello scalo, la società Save, in collaborazione con Enav, l'ente della navigazione aerea civile, ha adottato misure drastiche chiudendo l'aeroporto per un'ora, a partire dalle 10. Ciò ha comportato il dirottamento di alcuni voli in città vicine come Verona, Trieste e Milano.
La decisione di chiudere temporaneamente l'aeroporto è stata presa per proteggere passeggeri e operatori aeroportuali, poiché la collisione tra uccelli e aerei, in fase di atterraggio o decollo, può avere conseguenze catastrofiche. Save ha intrapreso un'azione pronta ed efficace per allontanare il pericoloso stormo, riportando l'aeroporto in piena operatività alle 11.20.
Il bird strike è infatti uno dei pericoli più comuni affrontati dai piloti di aerei in tutto il mondo. Oltre a mettere in pericolo la sicurezza del volo, può causare ritardi e costi significativi sia per gli aeroporti che per le compagnie aeree. La necessità di affrontare questo problema è sottolineata dai precedenti incidenti causati da collisioni tra uccelli e aerei.
Uno degli episodi di questo genere più noti è stato l'ammaraggio dell'A320 a New York sul fiume Hudson nel gennaio 2009, reso famoso dal film "Sully" con Tom Hanks. In quel caso, un intero stormo di oche canadesi fu inghiottito dai motori, causando danni significativi all'aereo.
Per affrontare il pericolo del bird strike, l'aeroporto di Venezia stamane ha adottato l'innovativo approccio di impiegare falconieri per tenere a bada le altre specie. Questi professionisti effettuano sopralluoghi regolari e intervengono quando necessario, utilizzando falchi addestrati per spaventare gli uccelli. La tattica si è dimostrata altamente efficace nella prevenzione dei conflitti tra uccelli e aerei, portando alla riapertura dello scalo in tempi brevi.