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Venezia, donna di 70 anni morta dopo puntura di zanzara tigre a Spinea: ipotesi caso di Chikungunya

La vittima è una donna di 70 anni di Spinea, nel Veneziano. Era ricoverata all’ospedale All’Angelo di Mestre. . Il sospetto è che possa aver contratto la Chikungunya. In corso gli accertamenti.
A cura di Biagio Chiariello
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Una donna di 70 anni di Spinea, in provincia di Venezia, è morta dopo essere stata punta da una zanzara tigre. Era ricoverata all'ospedale All'Angelo di Mestre. Il sospetto è che possa aver contratto la Chikungunya, il virus trasmesso dalla zanzara tigre.

La paziente avrebbe manifestato i primi sintomi (i più comuni includono  febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie) appena tornata da un viaggio all'estero, ma dagli esami effettuati in ospedale non è ancora stato chiarito se avesse effettivamente contratto la malattia durante il soggiorno.

Sono in corso accertamenti in corso da parte dei medici mentre si è già proceduto ad una disinfestazione straordinaria.

L'ultimo bollettino dell'Istituto Superiore di Sanità indica che dall'1 gennaio all'11 luglio 2024, al sistema di sorveglianza nazionale risultano 5 casi confermati di Chikungunya, tutti associati a viaggi all'estero, e nessun decesso.

Proprio con l'intento di eliminare il possibile focolaio l’Ulss ha predisposto l’effettuazione di interventi adulticidi e larvicidi in un raggio minimo di duecento metri dal luogo dove si è manifestato il caso di contagio. L'area coinvolta sarà quella di via Cici, via Capitanio (tratto tra Via Roma e Via Omerighi), via Roma (tratto tra Via Cavour e Via Fermi) e via Bellini (da civico 20 al civico 26 compresa Scuola primaria Goldoni).

Nei giorni scorsi a Pordenone è stato invece registrato il primo decesso per West Nile virus di luglio: una donna di 80 anni di Pordenone. Secondo quanto emerge dall'ultimo bollettino dell'Istituto superiore di sanità i nuovi casi in una settimana sono stati 7 (nel periodo 18-24 luglio 2024). Dall'inizio di maggio 2024, sono stati segnalati nel nostro Paese 13 casi confermati di infezione nell'uomo.

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