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Venezia approva il ticket d’ingresso su prenotazione, proteste in città e caos in consiglio comunale

La decisione presa dal Consiglio comunale, dopo sei ore di dibattito e numerose proteste, entrerà in vigore nel 2024. Per un periodo di 30 giorni all’anno, i turisti dovranno versare una tassa di cinque euro per l’accesso. Il sindaco Brugnaro: “Stiamo affrontando la sfida dell’afflusso turistico”.
A cura di Matteo Pelliccia
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Venezia sceglie il il sistema di ingresso tramite prenotazione e un biglietto di cinque euro: a partirà dalla primavera del 2024, in alcune aree della città, si potrà accedere solo in tal modo. La conferma finale è arrivata dopo un dibattito di sei ore con l'adozione del sistema sul contributo d'accesso da parte del Consiglio comunale. Il regolamento era stato introdotto attraverso una legge nel 2019 e ha ricevuto l'approvazione con 24 voti a favore e 12 contrari.

Durante la votazione, numerose le proteste e le manifestazioni fuori dal Comune, ma anche caos durante il Consiglio comunale. In serata, si è sviluppato un acceso confronto tra il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e il consigliere comunale della lista verde progressista, Gianfranco Bettin, il quale è stato accusato di "aver danneggiato la città" durante il dibattito. L'ingresso del municipio a Ca' Farsetti è stato monitorato da Digos, Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia locale per evitare incidenti.

Il messaggio di Venezia all'Unesco

La decisione sarebbe anche un tentativo del consiglio comunale di inviare un messaggio all'Unesco, che a breve inizierà a discutere il dossier Venezia e dovrà decidere se includere o meno la città nella lista dei siti in pericolo, in cui Venezia potrebbe essere aggiunta a causa dell'overtourism.

Il fenomeno viene definito dall'Organizzazione mondiale del turismo come "l'impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori".

Il contenuto della misura

La delibera stabilisce che, dalla primavera del 2024 fino ad agosto, per visitare la città storica e le isole di Venezia da pendolari bisognerà prenotare e pagare un ticket d'ingresso di cinque euro nei giorni che verranno designati nei prossimi mesi.

Il periodo coinciderà con i giorni di maggiore afflusso turistico dell'anno, come Pasqua, Pasquetta o il 25 aprile. La misura, secondo il consiglio comunale, mirerebbe a scoraggiare l'arrivo dei turisti giornalieri e a incoraggiarli a scegliere date alternative per visitare la città.

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Tuttavia, per il momento non sono previsti limiti di accesso o un numero massimo di visitatori. "L'obiettivo è che il ticket da cinque euro dissuada i turisti che arrivano solo per una breve visita, specialmente durante l'estate, quando si spostano in massa dai campeggi e dagli hotel del litorale" dice l'Assessore al Bilancio, Michele Zuin.

Proteste in città per il ticket e le critiche a Brugnaro

Il sindaco Brugnaro ha affermato: "Questa è la prima volta che la città intraprende azioni significative per affrontare il problema del turismo e individuerà i giorni di maggiore affluenza giornaliera. L'iniziativa è indipendente dal caso Unesco e l'opposizione potrebbe astenersi dall'opporre resistenza".

Il ticket ha però diviso la città, con molti residenti, rappresentanti dei comitati, studenti e attivisti che si oppongono. Alcuni contestano la misura sostenendo che sia un tentativo di fare cassa, mentre altri chiedono soluzioni per problemi come l'accesso a alloggi a prezzi accessibili. La discussione è rimasta aperta, con l'opposizione che contesta la misura come una reazione improvvisa all'urgente situazione.

Molte anche le critiche al sindaco Brugnaro per i suoi atteggiamenti ritenuti provocatori. "Abbiamo assistito a un pessimo spettacolo" ha detto Giuseppe Saccà, capogruppo del Pd nel consiglio veneziano. Dello stesso avviso Marco Gasaparinetti di Terra e Acqua: "Abbiamo assistito a delle intemperanze che condanniamo: non c’è nessuna provocazione che possa giustificare certi toni del sindaco nei confronti dei consiglieri comunali in carica".

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