Veneto, stop ai tamponi per no-vax: “Prima proteggiamo la comunità dalla quarta ondata”
Mentre i dati dei contagi Covid in Veneto aumentano vertiginosamente, la Regione si adopera per un cambio di passo unico in Italia: basta tamponi gratuiti per i non vaccinati nelle strutture delle Ulss sanitarie adibite ai tamponi. "Ottimizzare l'impiego delle risorse sanitarie e concentrarsi sul tracciamento dei positivi" è il nuovo leitmotiv che gira da qualche ora tra i vertici delle aziende sanitarie venete.
La prima a muoversi in questo senso è stata l'azienda ospedaliera dell'Ulss 6 Euganea che ha fin da subito provveduto a bloccare i tamponi a pagamento – di cui usufruivano solamente i no vax – all'interno delle proprie strutture. A ruota tutte le altre aziende sanitarie. Abbiamo chiesto alla direzione dell'Ulss 3 Serenissima di Venezia, Dott. Edgardo Contato, alla Direzione Dipartimento Prevenzione dell'Ulss 2 Marca Trevigiana, Dott. Stefano De Rui, e al Presidente delle Provincia di Treviso, come stanno procedendo le operazioni nei punti tamponi.
"La cosa è già iniziata, abbiamo avuto l'esigenza di dare priorità alle nostre attività in qualità di aziende sanitaria cioè garantire il Contact Tracing, il giusto monitoraggio nelle scuole, la gestione dei pazienti positivi e visto l'incremento dei casi abbiamo dovuto fare delle scelte", spiega il Direttore dell'Ulss 3 Serenissima di Venezia, Dott. Edgardo Contato. "Il servizio del green pass era un servizio a pagamento che resterà garantito presso le farmacie. Stiamo smaltendo le ultime prenotazioni fatte e ora concentriamo gli sforzi su quelle attività prioritarie e gratuite garantite dal servizio sanitario nazionale".
Dall'Ulss 2 Marca Trevigiana il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, Dott. Stefano De Rui, spiega: "Siamo partiti con 5 mila tamponi a pagamento per i green pass e li abbiamo progressivamente ridotti per lasciare spazio ad altre esigenze, per fare un esempio, oggi abbiamo quasi quattrocento classi in quarantena o in stato di monitoraggio e processiamo per questi circa 16 mila tamponi a settimana, senza conteggiare i contatti. Era impossibile pensare di fare procedere parallelamente i tamponi da green pass con quelli di cui abbisogna la quarta ondata. Restano le farmacie e gli enti accreditati".
Aggiunge il Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon: "È giusto che chi ha rispettato le regole non si trovi svantaggiato di fronte all'aumento esponenziale dei contagi".