video suggerito
video suggerito

Veneto, i sindaci di sinistra contro i mendicanti: “Noi qui non li vogliamo”

Padova, Treviso e Venezia chiedono fogli di via ed espulsioni dal territorio nazionale per evitare che i vagabondi “molesti”, cacciati da un Comune, chiedano l’elemosina: “Serve una legge nazionale”.
A cura di B. C.
40 CONDIVISIONI
Immagine

In Veneto è nato l'alleanza contro i mendicanti, chiamata Pa-tre-ve, che sta per Padova, Treviso, Venezia. I tre sindaci Ivo Rossi, Giovanni Manildo e Giorgio Orsoni hanno deciso di usare il pugno di ferro per combattere il fenomeno degli accattoni.  "Noi ci battiamo – dice Manildo a Repubblica – soprattutto contro il racket dell'accattonaggio e per la sicurezza dei cittadini. Ci sono persone che arrivano da fuori e chiedono l'elemosina in modo aggressivo. Sono organizzati, viaggiano in treno da Mestre o in auto. Si piazzano nei posti migliori e nei giorni di mercato. Una donna si è sentita minacciata, in piazzetta Giustiniani". La loro non è certo una battaglia nuova. In passato i sindaci veneti leghisti si sono già battuti per sfrattare elemosinanti "molesti". Dal 2009 sono state fatte 800 multe da 50 euro, ma nessuno le ha pagate. "C'è una romena – spiega il vicesindaco di Treviso, Roberto Grigoletto – che è stata multata 60 volte e si presenta ancora qui. Un romeno ne ha 42. Ci siamo incontrati con gli altri assessori alla sicurezza, presto si incontreranno anche i sindaci. Abbiamo bisogno di una banca dati per tutta la Pa-tre-ve, così possiamo riconoscere subito un mendicante trovato in uno dei nostri Comuni".

L'obiettivo non è un semplice foglio di via. Ci vogliono metodi forti, come espulsioni dal territorio nazionale per almeno tre anni, fanno notare i vertici del Pa-tre-ve. "Serve una legge nazionale – dice il sindaco Giovanni Manildo – che permetta di colpire chi organizza e sfrutta l'accattonaggio". In Veneto anche i venditori abusivi sembrano essere un lontano ricordo. "Per anni li abbiamo aspettati nelle stazioni del treno e delle corriere e abbiamo sequestrato la loro merce. Così c'è stato un passaparola e Treviso viene evitata", racconta Federica Frenzoso, comandante della Polizia locale. Gli 800 euro sequestrati sono stati dati alla Caritas. "La lotta all'illegalità è giusta – avverte però il direttore, don Davide Schiavon – ma non risolve il problema vero della povertà. Senza una profonda conoscenza del territorio, è difficile distinguere i veri poveri dai furbetti. E magari si colpisce chi è davvero nel bisogno".

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views