Veneto, furbetti del cartellino nei servizi forestali regionali: 12 indagati

C’era chi andava a bere il caffè al bar con tutta tranquillità, chi addirittura faceva una lunga pausa pranzo andandosene a casa, chi ancora aveva l'abitudine di arrivare tardi e andare via prima del previsto ed infine chi semplicemente si allontanava dal proprio posto di lavoro per fare commissioni personali, sempre senza timbrare il cartellino. È quanto hanno scoperto i carabinieri della Compagnia di Belluno nell'ennesima inchiesta sui cosiddetti furbetti del cartellino negli uffici pubblici. Questa volta nel mirino degli inquirenti alcuni dipendenti dei servizi forestali regionali del Veneto, impiegati nella sede periferica bellunese del "Bacino idrografico Piave-Livenza".
Come raccontano i giornali locali, sul registro degli indagati sono finiti 12 dipendenti sui 35 in servizio e anche se l'inchiesta no è ancora conclusa la Procura di Belluno si prepara a imputare agli interessati l’ingiustificata assenza dal servizio. Le indagini erano partite alcuni mesi fa a seguito di una denuncia anonima arrivata ai carabinieri, forse da uno stesso dipendente stanco degli abusi dei colleghi. Per quattro mesi quindi i militari dell'arma di Belluno hanno monitorato la situazione portando alla luce una realtà purtroppo molto diffusa in cui il cartellino non veniva timbrato o timbrato a piacere senza che nessuno dicesse nulla.
In particolare i carabinieri hanno installato un telecamera nascosta vicino alla macchinetta marcatempo incastrando con riprese video i furbetti del cartellino. Tra gli indagati oltre a impiegati e funzionari figurerebbero anche dirigenti per false attestazioni dell’orario di lavoro attraverso l`alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza. "Pieno appoggio ai giudici e agli organi inquirenti per fare chiarezza totale sull'accaduto. Qualora i fatti denunciati dovessero trovare piena conferma, l'amministrazione si comporterà di conseguenza" ha assicurato il presidente del Veneto, Luca Zaia.