Veneto, diagnosticato un caso di lebbra

Una forma di lebbra, malattia quasi totalmente scomparsa in Italia negli ultimi decenni, è stata diagnosticata a un paziente di trentasette anni. È successo in Veneto all'ospedale Ca' Foncello di Treviso, ad annunciarlo è stato il governatore Luca Zaia. Il paziente, un trentasettenne bengalese residente ormai da molti anni in Italia, era stato ricoverato in unità coronarica per problemi di tipo cardiocircolatorio. Dopo aver effettuato alcuni esami, tra cui uno studio emodinamico e successive biopsie cutanee, è arrivata la diagnosi: lebbra. La malattia è stata trattata dagli specialisti del reparto malattie infettive con il protocollo di riferimento. I medici hanno assicurato che si tratta di una malattia con un basso rischio di contagio che conta appena dieci casi ogni anno in Italia. Maggiori dettagli saranno forniti nella conferenza stampa indetta per giovedì alle 11, presso lo stesso ospedale. 

Intanto la Ulss competente ha sottoposto a controllo le cinque persone con le quali l'uomo conviveva, mentre sono state adottate misure preventive su tutto il territorio. Informato dal direttore della Ulss Veneto Domenico Mantoan, il presidente della regione Zaia ha commentato: "Si tratta di un segnale molto brutto, che testimonia come purtroppo le nostre preoccupazioni sulla ricomparsa di malattie da tempo debellate fossero fondate. Una giovane donna morta di Tbc poco tempo fa, oggi questo caso di lebbra – aggiunge Zaia – sono elementi che provano il ritorno di patologie, perlopiù infettive, che qui erano scomparse da 200 anni, nei confronti delle quali l’attenzione del nostro sistema sanitario è e sarà massima. Il nostro primo obiettivo – rassicura  – è quello di salvaguardare la salute pubblica e quella di ogni singolo cittadino Veneto e lo faremo mettendo in campo tutte le elevate professionalità dei nostri medici e l’intera organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale".