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Vendita Valentino: Matteo e Diamante Marzotto condannati a 10 mesi

I due fratelli sono stati condannati per evasione fiscale, pena sospesa, nell’ambito della vendita del marchio Valentino Fashion Group al fondo Permira.
A cura di B. C.
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Matteo Marzotto
Matteo Marzotto

Omessa dichiarazione dei redditi, in relazione alla vendita di Valentino Fashion Group al fondo Permira. E’ l’accusa costata  a Matteo Marzotto, la sorella Diamante, e il socio-amministratore della società Icg, Massimo Caputi, una condanna a 10 mesi (pena sospesa e non menzione della stessa) da parte della seconda sezione penale del tribunale di Milano. Il giudice, scrive l’Ansa, ha disposto anche il dissequestro e la restituzione delle somme che erano state sequestrate agli imputati, oltre a concedere loro l’attenuante del risarcimento della presunta evasione avvenuto nell’ambito del contenzioso tributario. Il pm Gaetano Ruta aveva chiesto per tutti una condanna a un anno e quattro mesi. Il processo riguardava l’operazione che nel 2008 aveva portato la società Icg a cedere al fondo Permira il marchio Valentino Fashion Group.

Gli inquirenti si sono concentrati sulla presunta omessa dichiarazione dei redditi, emersa da una verifica fiscale effettuata dall‘Agenzia delle Entrate e relativa alla vendita del prestigioso marchio. Secondo l’accusa, sarebbe stata realizzata una plusvalenza di 200 milioni di euro, ottenuta in Lussemburgo (attraverso la società Icg) senza però pagare le tasse per circa 71 milioni di euro. Un “pacifico fenomeno di esterovestizione” di una società che “aveva la sede legale all’estero ma era gestita completamente dall’Italia”, secondo il pm Ruta, che ha coordinato le indagini assieme alla collega Laura Pedio. Un’operazione portata avanti con “una comunione di intenti” da parte dei fratelli Matteo e Diamante Marzotto e di altri imputati “non scalfita dal fatto che ci sono stati dissapori familiari o personali tra alcuni dei soggetti” ha detto ancora il magistrato.

“Non è la prima volta che degli innocenti vengono condannati in primo grado e poi assolti con sentenza definitiva. Leggeremo le motivazioni, che ora fatichiamo ad immaginare, e faremo appello convinti della innocenza”. E’ questo il commento degli avvocati Paolo De Capitani e Alessandra Mereu, legali di Matteo e Diamante Marzotto. Pronto il ricorso: "Si è colpevoli soltanto dopo una sentenza definitiva e questo è solo il primo grado, così come era accaduto in altri e noti casi che la stessa procura ha richiamato durante il processo e per i quali la Cassazione ha infine escluso ogni addebito. Leggeremo le motivazioni e ci difenderemo in appello; è certo, però, che in questo contesto diventa difficile conciliare il fare impresa e investimenti".

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