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Vendevano olio miscelato per extravergine: come funzionava la truffa dei proprietari di un oleificio in Puglia

I proprietari di un oleificio di Campi Salentina (Lecce), ovvero un 35enne e un 65enne, sono stati denunciati per il reato di frode nell’esercizio del commercio in concorso: vendevano per olio extravergine quello che era solo miscelato.
A cura di Giorgia Venturini
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Vendevano per olio extravergine quello che era solo miscelato. Così i proprietari di un oleificio di Campi Salentina (Lecce), ovvero un 35enne e un 65enne, sono stati denunciati per il reato di frode nell'esercizio del commercio in concorso. Sono stati inoltre sequestrati 2.200 litri di olio e sono stati apposti i sigilli a 800 litri di olii di semi in lattina per essere sequestrati. Tutto è stato scoperto dai carabinieri forestali e dagli ispettori dell' Ufficio Icqrf Puglia e Basilicata del ministero dell' Agricoltura.

Le indagini sono scattate quando i militari si sono insospettiti quando hanno visto in alcuni negozi della zona vendere confezioni di olio extravergine di oliva con un prezzo di vendita troppo basso rispetto al costo di media del prodotto. Inoltre per le confezioni era stato usato il polietilene, ovvero un materiale ormai in disuso perché ritenuto poco indicato per la conservazione delle caratteristiche chimiche e organolettiche dei prodotti.

Da qui i carabinieri hanno scoperto tutto risalendo così ai proprietari dell'olificio. L'accusa per i denunciati è di essere i responsabili di una violazione di carattere amministrativo in merito alle informazioni contenute in etichetta, ma anche alla rintracciabilità della filiera e all'idoneità dei locali di produzione. Si cercano ora possibili complici di questa attività criminosa. Il timore degli investigatori è che parte dei prodotti che finiscono nei negozi sia di dubbia qualità.

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