video suggerito
video suggerito

Vendeva certificazioni false per superare i concorsi: arrestato titolare di un “diplomificio” a Molfetta

I diplomi falsi (pagati dai 300 ai 1500 euro) venivano usati dagli acquirenti per aumentare il proprio punteggio nelle graduatorie pubbliche per il personale Ata o nelle liste per le supplenze. All’uomo, un 61enne, sono stati sequestrati beni per 130mila euro.
A cura di Biagio Chiariello
41 CONDIVISIONI
Immagine

Si facevano pagare fino a 1.500 euro per certificati attestanti corsi mai svolti. È così che operava il ‘diplomificio' scoperto a Molfetta, dove la Guardia di Finanza ha arrestato un 61enne, responsabile di un istituto di formazione, e sequestrato beni per un valore totale di oltre 130.000 euro. Su richiesta della Procura, il Tribunale di Trani ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell'indagato, eseguita dai militari della Guardia di Finanza.

L'indagato, già fermato lo scorso maggio per furto aggravato e circonvenzione d'incapace, aveva successivamente ottenuto misure meno restrittive: prima i domiciliari, poi l'obbligo di dimora. In seguito, il questore di Bari gli ha notificato un avviso di pericolosità sociale, e l’uomo è finito dietro le sbarre.

Come spiegano le autorità, il 61enne era "dedito alla realizzazione di falsi certificati relativi a corsi di formazione mai erogati". Gli attestati "venivano forniti ai clienti a fronte di cospicui pagamenti in contanti e a mezzo bonifico, per essere poi utilizzati per acquisire indebitamente maggiori punteggi nelle graduatorie dei concorsi pubblici", soprattutto per aumentare il proprio punteggio nelle graduatorie pubbliche per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) o in quelle per le supplenze.

Le indagini hanno permesso di accertare, oltre al rilascio di oltre 100 certificati falsi, diverse intestazioni fittizie realizzate dall'uomo. Inoltre, l’indagato avrebbe effettuato una serie di intestazioni fittizie per sfuggire al fisco. Le cartelle esattoriali a suo carico ammontavano a circa 270 mila euro. Il 61enne aveva inoltre trasferito a terzi la titolarità della sua società, i conti correnti e persino un'automobile, nel tentativo di sottrarsi al recupero crediti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Per questo, nei confronti dell'indagato è stato disposto il sequestro preventivo di due aziende (una di proprietà e l'altra amministrata di fatto) operanti nel settore dei "corsi di formazione e corsi di aggiornamento", un'automobile, diversi conti correnti, carte prepagate e gioielli, quali beni oggetto di intestazione fittizia e trasferimento fraudolento.

41 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views