“Vederlo fa male al cuore ma Ryan tornerà”, il dolore della mamma del bimbo picchiato a Ventimiglia
“Non sono riuscita a resistere, ho pianto tanto, vederlo e ascoltarlo in ospedale mi ha fatto male al cuore, tanto da non riuscire a respirare ma siamo consapevoli che Ryan tornerà a casa da noi” sono le parole di dolore della mamma del piccolo Ryan il bimbo picchiato selvaggiamente dal compagno della nonna paterna a Ventimiglia e ora ricoverato in gravi condizioni al Gaslini di Genova.
Elena che è separata dal padre del piccolo ed è rimasta a Ventimiglia a badare all’altro figlio più piccolo, ha potuto parlare col piccolo Ryan solo sabato scorso in videochiamata dopo che i medici hanno sospeso la sedazione. “Mi ha detto ‘mamma vieni qui nel letto con me, dormi con me stanotte’. Mio Dio, è stato atroce non poterlo accontentare” ha rivelato la donna.
“Ci ha chiamato per nome, ha chiamato persino il nostro cagnetto Igor. Nonostante tutto, finiamo questo maledetto anno, con la vicinanza di una intera comunità che non ci è rimasta indifferente. Ci hanno tradito tante persone, ma adesso possiamo attraversare quest'anno, consapevoli che Ryan tornerà a casa da noi” ha spiegato la donna confermando che il piccolo si sta lentamente riprendendo, come aveva annunciato il padre che è con lui in ospedale.
“Oggi una parte di me sta morendo… ma l’altra sta rifiorendo. L'altro mio figlio ha fatto sì che io non appassissi anche quando mi sembrava di morire dentro. Ryan, oggi, mi ha fatto rifiorire” ha raccontato la donna sui social.
“Probabilmente è un incubo che ci sarà per sempre, un trauma che ci porteremo dietro ma bisogna andare avanti e pensare solo a lui adesso” ha dichiarato la mamma di Ryan a Primo Canale, aggiungendo: “Siamo sicuri che tornerà come prima ma dietro ci dovrà essere un lavoro non da poco”.
Una sofferenza che Elena si porterà dietro a lungo come il piccolo Ryan e che ora però la donna cerca di nascondere anche per proteggere l’altro figlio. “Non ho potuto sfogarmi. Ho dovuto continuare la mia vita normalmente perché devo esse lucida per mio figlio. Non posso farmi vedere piangere continuamente e da mamma devo proteggerlo perché lui non sa tutto e potrebbe essere un trauma, perché conosce quelle persone con le quali anche lui stava” ha spiegato la donna.
Il riferimento è al compagno della nonna paterna, il 75enne che si è costituito dopo diversi giorni ammettendo di aver picchiato brutalmente il piccolo, e alla stessa nonna del bambino, la 67enne che è indagata assieme al convivente a piede libero per lesioni gravissime.
Per gli inquirenti non ci son dubbi sul fatto che Ryan sia stato picchiato ma stano cercando di ricostruire nel dettaglio i fatti e la sequenza con cui si sono svolti. Su questo punto anche l’avvocato dei genitori del piccolo ha rivolto un appello pubblico, chiedendo a chiunque avesse visto qualcosa di farsi avanti e raccontare.