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“Vattene o ti farai male”, biglietto minaccioso con zampa di animale alla prof: “Lascio ateneo”

Francesca Rescigno, docente di diritto costituzionale, si occupa di temi “scomodi” all’Università di Bologna. Il giorno dopo il fattaccio avrebbe dovuto sostenere l’ultima prova per diventare docente ordinaria del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Alma Mater di Bologna. “Ora voglio solo andarmene da questo dipartimento” ha annunciato.
A cura di Biagio Chiariello
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“Rescigno, hai già perso. Ora vattene dal dipartimento, puoi farti male”. È il messaggio che la professoressa associata di Diritto, Francesca Rescigno (figlia del giurista Pietro), si è vista recapitare a casa. Una vera e propria minaccia dai toni anche macabri perché oltre al testo la busta trovata nella casella del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’università di Bologna c’era anche quella che parrebbe essere una zampa di una volpe (o di un coniglio).

Purtroppo non era finta, me l’ha confermato anche la polizia", racconta la docente al Resto Del Carlino.

La Resigno ha immediatamente denunciato il fatto alla polizia, che sta indagando per risalire all'autore (o gli autori) dell'intimidazione. La prof ha poi annunciato che chiederà il trasferimento, anche per la sensazione di una mancanza di supporto da parte dei vertici dell’Ateneo. "Mi sarei aspettata un atto di solidarietà ufficiale dalle istituzioni, non solo messaggi privati del tipo: che brutta cosa" ha ammesso.

Per quanto riguarda il movente sono soprattutto due le piste su cui si stanno concentrando gli inquirenti: il primo è legato agli interessi e ai settori di attività della donna. Da anni è infatti giurista impegnata in temi "scomodi", come lei stessa li ha definiti, quali la difesa dei diritti delle persone migranti, delle donne, degli animali.

Chi mi ha mandato quella zampetta doveva sapere quanto io ami gli animali, quanto ci tenga e che sono una giurista che si occupa anche di Diritto degli animali" dice.

L'altro potrebbe riguardare a un concorso per diventare docente ordinaria del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Alma Mater di Bologna, dove la Rescigno è arrivata fino alla prova finale, anche se alla fine la scelta è ricaduta su un altro professore (da qui la lettura del messaggio: "hai già perso").

“Stranamente tutte le altre candidate si sono ritirate, io non l’ho fatto e non ho ricevuto pressioni per farlo, è stato un concorso molto sofferto ma per quanto sia stato combattuto non avrei mai pensato che si potesse arrivare a tanto” spiega la prof.

Mai avevo ricevuto minacce, sì una volta per un mio libro sulla laicità mi avevano recapitato una Bibbia, ma è stato un gesto divertente. Ora ho paura e voglio solo andarmene da questo dipartimento”, ha ribadito.

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Nelle ultime ore sono comunque arrivati diversi messaggi di supporto a partire da quello del rettore Giovanni Molari, che ha definito la vicenda come "Un atto gravissimo e inqualificabile".

Tra chi si è schierata dalla parte della prof Rescigno anche Rita Monticelli, la docente di Patrick Zaki: "Esprimo la mia solidarietà alla collega – ha detto –, che ha ricevuto un messaggio di minacce (anonimo, ovviamente, la codardia è parte della violenza). Sono accanto a Francesca, continuiamo a impegnarci per la libertà di pensiero e di parola, contro ogni sopruso, per le donne, insieme".

La questione sarà valutata anche dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si riunirà domani mattina a Bologna. L'obiettivo è valutare le possibili iniziative da adottarsi ai fini della tutela dell'incolumità personale della docente.

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