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Covid 19

Varianti Covid, perché la provincia di Perugia da domani è in zona rossa

Da domani, lunedì 8 febbraio, la provincia di Perugia diventa zona rossa Covid secondo quanto stabilito dall’ordinanza firmata dalla presidente Donatella Tesei “alla luce dell’aumento del numero di casi Covid in alcuni territori umbri, nonché l’accertata circolazione nel territorio regionale di due varianti del virus”. Stesso provvedimento è stato adottato per i Comuni di Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo, in provincia di Terni. Il resto della regione Umbria resta in fascia arancione.
A cura di Ida Artiaco
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Da domani, lunedì 8 febbraio, tutta la provincia di Perugia diventa zona rossa. È quanto stabilito dalla presidente delle Regione Umbria, Donatella Tesei, con una ordinanza firmata nelle scorse per arrestare la trasmissione del contagio dopo lo scoppio di alcuni focolai in quest'area collegati alle varianti inglese e brasiliana del Covid-19. Lo stesso provvedimento è stato adottato per i comuni di Amelia, Attigliano, Calvi dell'Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo, in provincia di Terni. Per tutto il restante territorio regionale rimangono in vigore i provvedimenti previsti nel medesimo Dpcm per la fascia arancione. Si allunga così l'elenco delle aree per le quali è stata decisa l'adozione di misure restrittive a causa delle mutazioni del virus, caratterizzate da maggiore trasmissibilità, così come raccomandato da Istituto superiore della Sanità e Ministero della Salute.

Cosa si può fare in zona rossa

L'ordinanza della Presidente Tesei, oltre alle norme Dpcm per la fascia rossa, in primis la chiusura di bar, ristoranti e negozi e il divieto di spostamento fuori dal Comune di residenza, prevede che nelle zone individuate saranno sospesi tutti i servizi socioeducativi per la prima infanzia, fino a 36 mesi di età, pubblici e privati e i servizi educativi delle scuole dell'infanzia, mentre le altre scuole svolgeranno esclusivamente le lezioni con modalità a distanza. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o "in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali". Ancora, è stato disposto il divieto di consumazione di alimenti e bevande all'aperto nei luoghi pubblici; il divieto di distribuzione di alimenti e bevande, mediante sistemi automatici; il divieto di svolgimento delle attività sportive e ludiche di gruppo, nei parchi ed aree verdi. Sospeso anche lo svolgimento degli allenamenti e preparazione atletica anche in forma individuale sia al chiuso che in spazi aperti, per gli atleti che militano nelle società e nelle associazioni dilettantistiche ed amatoriali degli sport di squadra e di contatto. Il provvedimento sarà suscettibile di modificazioni in base all'eventuale mutamento delle condizioni epidemiologiche.

La situazione epidemiologica in Umbria

La decisione di introdurre la zona rossa in provincia di Perugia e nei sei comuni del Ternano è stata presa "alla luce dell'aumento del numero di casi Covid in alcuni territori umbri, nonché l'accertata circolazione nel territorio regionale di due varianti del virus", come ha spiegato la governatrice Tesei. Il resto della regione Umbria resta in fascia arancione, ma la situazione non è comunque delle migliori. In tutta la regione, a rischio alto di contagio secondo gli ultimi dati del monitoraggio di Iss e Ministero della Salute, sono stati individuati 18 casi di variante inglese del virus Sars-Cov-2 e 12 di quella brasiliana, mentre su altri campioni sono in corso le analisi. La variante brasiliana si presenta prevalentemente in ambito ospedaliero, mentre quella inglese si riscontra soprattutto sul territorio, in particolare nell'area tra Bastia Umbra, il Perugino e il Trasimeno.

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