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Covid 19

Variante Omicron, nessuna evidenza che sia più grave: l’annuncio dell’ISS

L’annuncino lanciato oggi dall’Istituto superiore di sanità facendo il punto sulle informazioni note della variante Omicron designata come Variant of Concern dall’Oms.
A cura di Antonio Palma
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Non c'è nessuna evidenza al momento che la variante Omicron del coronavirus sia più grave né che sia più contagiosa delle precedenti, è l'annuncino lanciato oggi dall'Istituto superiore di sanità facendo il punto sulle informazioni note del nuovo ceppo del virus B.1.1.529 designato come Variant of Concern dall'Organizzazione mondiale della sanità. Per quanto riguarda la sua trasmissibilità "non è ancora chiaro se la variante Omicron sia più trasmissibile rispetto alle altre, inclusa la Delta. È stato segnalato che il numero di persone positive è cresciuto in Sud Africa, dove sta circolando questa variante, ma sono in corso studi epidemiologici per capire se la causa sia appunto la Omicron o se  altri fattori possano avere  influenzato la circolazione del virus", sottolineano dall'Iss allineandosi a quanto già chiarito dalla stessa Oms.

Trasmissibilità e gravità dell'infezione causata dalla variante Omicron

A maggior ragione anche per quanto riguarda la gravità dell’infezione scatenata da questa variante "non ci sono ancora evidenze che causi una malattia più grave rispetto alle altre varianti" aggiungono dall'Iss , spiegando che "I dati preliminari suggeriscono che ci sia un tasso maggiore di ricoveri in Sud Africa, ma questo potrebbe essere dovuto all’aumento complessivo delle persone infette piuttosto che alla specifica infezione con Omicron". "I casi iniziali di infezione riguardano studenti universitari, persone giovani che tendono ad avere una malattia più lieve, ma per capire il livello di gravità dell’infezione causata da Omicron servirà più tempo, da alcuni giorni ad alcune settimane" aggiungono gli esperti dell'Iss.

Iss: "Tutte le varianti del Covid-19 possono causare malattia grave"

In quanto ai sintomi della malattia, invece, per l'Istituto superiore di sanità "Al momento non ci sono informazioni che suggeriscano che i sintomi specifici associati a questa variante siano diversi da quelli dovuti alle altre", come invece aveva ipotizzato Angelique Coetzee, il medico che ha individuato il primo caso di variante Omicron in Sudafrica dopo avere notato sintomi su alcuni pazienti.  L'Iss tiene a sottolineare però che "tutte le varianti del Covid-19, inclusa la Delta che rimane al momento la variante dominante a livello globale, possono causare malattia grave o morte, in particolare nelle persone più vulnerabili, e la prevenzione rimane fondamentale".

I tamponi Pcr individuano la variante Omicron

Proprio su quest'ultimo punto si ricorda che "I vaccini restano indispensabili per ridurre il rischio di malattia grave e di morte, incluso quello contro la variante al momento dominante, la Delta, per cui è fondamentale aumentare le coperture vaccinali il più rapidamente possibile, con la terza dose nelle persone per cui è raccomandata e iniziando o completando il ciclo primario per chi non l’avesse ancora fatto". La per ridurre la diffusione del virus SARS-CoV-2, oltre alla vaccinazione, rimangono le stesse anche per questa nuova variante: mantenere la distanza, indossare la mascherina, garantire una adeguata ventilazione degli ambienti chiusi e una frequente igiene delle mani. Ad ogni modo I normali tamponi già in uso basati su PCR sono in grado di rilevare l’infezione anche in presenza della variante Omicron mentre sono in corso studi per determinare se vi sia un impatto su altri tipi di test, compresi i test antigenici rapidi.

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