Variante inglese in Abruzzo, ospedali sotto pressione: “Un ricovero all’ora, virus più aggressivo”
Continua in Abruzzo l'allarme per la circolazione della variante inglese del Covid-19, a cui sarebbero collegati il 65% dei nuovi casi registrati nella sola città di Pescara. "È il ceppo dominante", aveva dichiarato ieri Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare dell'Università di Chieti, lanciando un appello alle istituzioni: "La variante britannica è ora dominante, qui serve un lockdown duro". Oggi sono stati individuati altri 493 positivi, di cui 92 di età inferiore ai 19 anni, concentrati per la maggior parte tra le province di Pescara (64) e Chieti (6). Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 12.304, +327 rispetto a ieri.
A preoccupare è soprattutto la situazione negli ospedali. Il tasso di occupazione delle terapie intensive, in tutta la regione, raggiunge la soglia di allarme del 30%: alla luce dell'aggiornamento di ieri sono occupati 57 posti letto, pari al 31,16% dei 189 complessivamente disponibili nelle quattro Asl. L'Abruzzo era al di sotto del valore limite ormai da due mesi, ma con il repentino aumento dei contagi degli ultimi giorni cresce anche il numero dei pazienti più gravi, tra cui anche trentenni e quarantenni con sintomi importanti. A soffrire, in particolare, è l'ospedale di Pescara, dove tutta la catena di gestione dell'emergenza, dal 118 al pronto soccorso alle aree di degenza, è in tilt. In media vengono registrati 30 accessi al giorno nel nosocomio da parte di pazienti che necessitano di ricovero, vale a dire più di uno all’ora.
"Pescara sta vivendo il momento più delicato dall’inizio della pandemia" ha detto il referente regionale per le emergenze e direttore del Pronto soccorso, Alberto Albani al Capoluogo, aggiungendo che "ci aspettiamo un ulteriore peggioramento". Sempre al quotidiano locale ha lanciato l'allarme Franco Marinangeli, primario di Terapia Intensiva al San Salvatore dell’Aquila, secondo il quale "la situazione è preoccupante con l’avanzare della variante inglese che sembra molto più contagiosa e aggressiva e i numeri lo dimostrano. Per quanto siano state attrezzate strutture aggiuntive, la coperta è sempre corta: se il contagio aumenta dove andiamo?".