Variante Covid Ba.5, Pregliasco a Fanpage: “Non sottovalutiamola, è più buona ma molto contagiosa”
La diffusione di una nuova sottovariante Omicron, la Ba.5, sta facendo crescere l'allerta Covid in alcuni Paesi europei, dove il numero dei contagi è tornato a salire. Lo sanno bene in Germania e soprattutto in Portogallo: secondo i dati dell’Università americana Johns Hopkins, qui le infezioni sono passate dalle oltre 11.000 registrate all'inizio di aprile a circa 28.000. Nello stesso periodo non si nota invece un aumento dei decessi, che anzi sono scesi dalla media settimanale di 46 a quella attuale di 38. Ed è proprio questo dato che deve far ben sperare. Lo ha spiegato a Fanpage.it il dottor Fabrizio Pregliasco, direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e Professore associato di Igiene Generale e Applicata dell'Università di Milano.
Dott. Pregliasco, è vero che la nuova sottovariante Omicron è più contagiosa delle precedenti?
"Sì, è più contagiosa ma probabilmente più buona perché questa è la tendenza evolutiva del virus che diventa meno aggressivo mentre aumenta la sua capacità diffusiva. Siamo in una fase di passaggio "positiva" di Sars-Cov-2, di transizione tra l'andamento epidemico e quello endemico, che però non sarà sottotono ma con andamenti ciclici. Io continuo a fare l'esempio delle onde di un sasso in uno stagno. Le onde più grosse sono le prime, ora sono più piccole e andranno via via scemando".
Secondo lei dobbiamo aspettarci anche in Italia un nuovo aumento dei contagi come sta succedendo in alcuni Paesi europei?
"La pandemia non procede in modo sincrono in tutto il mondo, dipende dagli andamenti del territorio. Noi come Italia siamo appena usciti da una brutta quarta ondata e quindi probabilmente non nell'immediato, ma più verso l'autunno, potremmo trovarci di nuovo a dover affrontare un rialzo del numero dei casi".
Secondo gli ultimi bollettini, sta diminuendo il numero dei decessi e dei ricoverati. Dipende dal caldo delle ultime settimane?
"Le temperature giocano sicuramente un ruolo. Ma non solo l'unico fattore. Noi veniamo da una fase molto pesante della pandemia e una gran quota di persone hanno ancora l'immunità da guarigione. Senza dimenticare che c'è ancora una certa protezione anche per i vaccinati almeno per evitare le forme più gravi quindi siamo in presenza di un andamento ciclico con tempistiche diverse ma dobbiamo comunque prepararci ad un peggioramento di questo scenario".
A proposito di vaccini, arrancano ancora le quarte dosi…
"C'è stato un abbassamento dell'attenzione e una percezione che tutto è finito e potevamo schivarla. Invece i soggetti più fragili, con il vaccino attuale, necessitano della quarta dose. Poi a mio avviso non ci sarà più la quarta o la quinta dose per tutti ma dosi di richiamo annuali a settembre in concomitanza con la vaccinazione influenzale".