Valentina Giunta uccisa dal figlio 15enne perché voleva allontanarlo dal padre: “Lui è il mio leone”
Voleva allontanarlo dal padre, affinché non seguisse le sue orme, minacciando addirittura un trasferimento. Sarebbe questo il motivo alla base della lite tra Valentina Giunta, 32 anni, e suo figlio 15enne, culminata con la morte di lei dopo che il ragazzo l'ha colpita con una serie di coltellate alla schiena e al collo.
Almeno è questa la ricostruzione su cui stanno lavorando gli investigatori della squadra mobile che, per ordine della procura per i minorenni di Carla Santocono, hanno fermato il ragazzo a poco più di 36 ore dall'omicidio della madre grazie all'analisi del suo cellulare. A inchiodarlo, anche dei vestiti sporchi di sangue e qualche parziale ammissione, anche se l'arma del delitto ancora non è stata trovata.
Quando i soccorsi sono arrivati in casa della donna, nel quartiere popolare di San Cristoforo, a pochi passi dal centro di Catania, allertati dalla vittima, subito si è pensato ad una tragedia familiare. Valentina, per altro, col suo ex compagno e padre dei suoi figli non aveva un buon rapporto, l'aveva anche denunciato per maltrattamenti in passato.
Ma l'uomo si trova attualmente in carcere per furti d'auto e tentato omicidio, per questo i sospetti degli inquirenti si sono subito spostati sul ragazzo.
Il 15enne pare abbia una vera e propria ossessione nei confronti del padre. È quanto emerge dai suoi profili social. "Tanti auguri di buon compleanno papà, sei stato il papà migliore, ti amo tanto tanto anche se sei lontano da me ti penso sempre e con il cuore sono sempre vicino a te", scriveva il 15enne l’11 aprile scorso, il giorno del suo compleanno su Facebook.
E ancora: "Ti amo leone mio, a presto fuori. Ti amo amore mio, sei la mia forza, a presto fuori. Stringi i pugni che prima o poi arriverà anche il nostro momento", scriveva. L’unica figura femminile presente sulla pagina è la nonna paterna: "La donna della mia vita".
Al momento il killer minorenne è stato trasferito in un centro di prima accoglienza a Catania. Già oggi potrebbe comparire davanti al Gip per la convalida del fermo. Il fratello di 10 anni non era in casa quando si è consumata la tragedia.