Valentina Boscaro condannata a 24 anni per l’omicidio di Mattia Caruso, urla in aula: “Assassina”
Valentina Boscaro è stata dichiarata colpevole e condannata a 24 anni di reclusione per l'omicidio di Mattia Caruso e per il reato di diffamazione. Sono state disattese quindi le richieste della pubblico ministero Valeria Sanzari che questa mattina aveva chiesto l'ergastolo e il carcere perché, secondo l'accusa, la 31enne non si sarebbe mai pentita.
Alla pronuncia e all'uscita dall'aula della Boscaro, nell'aula del tribunale di Padova ci sono state delle urla. I presenti avrebbero gridato nei confronti di Boscaro "Assassina" e "Ti aspettiamo, tranquilla".
Fino alla fine la difesa della giovane ha puntato tutto sulla figura della donna vessata e, come si legge su Padova Oggi, di questo si sarebbe dibattuto fino all'ultimo momento. La tesi era stata però contestata sia dalla pm Sanzari che dalle legali di parte civile, Anna Desiderio e Francesca Betto.
La reazione dei genitori di Mattia Caruso
Al termine dell'udienza Il Gazzettino ha raccolto le parole dei genitori del 30enne ucciso, Mattia Caruso. "La pena non è giusta, lei ha preso in giro tutti come solo satana può fare. Non è una donna, è satana. Per me questa causa l'ha vinta lei. A me dispiace per la madre e il padre, noi abbiamo cuore e non siamo come loro",ha detto il padre del giovane.
"Loro non hanno il cuore, non sono venuti da noi, è gente balorda che non ha niente dentro. Non sono in collera, mio figlio tanto non ritorna", ha aggiunto l'uomo. "Giustizia è stata fatta", ha detto invece la mamma del ragazzo. "Sono contenta di com'è andata, confidiamo nella giustizia e la nostra fiducia è stata ripagata".
L'omicidio il 25 settembre 2022 ad Abano Terme
L'omicidio del 30enne Mattia Caruso era avvenuto la sera del 25 settembre 2022 ad Abano Terme, in provincia di Padova, in via dei Colli Euganei. Il ragazzo fu ucciso dentro l’auto su cui viaggiavano lui e la fidanzata, Valentina Boscaro. Alla guida c'era proprio il 30enne.
A chiamare l’ambulanza del Suem 118 era stato un automobilista di passaggio, che aveva visto Mattia riverso a terra pieno di sangue. A infliggergli una coltellata mortale al cuore era stata proprio la ragazza che inizialmente aveva parlato di un'aggressore, tentando di depistare le indagini.
Poi, dopo alcuni giorni, aveva confessato. "Non volevo ucciderlo", aveva detto a più riprese, aggiungendo: "Mi dispiace e sono davvero pentita per quello che ho fatto". La 31enne il mese scorso aveva anche detto ai giudici di essere vittima delle violenze del ragazzo.
“Mi picchiava e mi violentava. Voleva che rimanessi incinta. Mi minacciava dicendomi che era un mafioso e mi avrebbe sparato in testa”, aveva raccontato. Accuse che tuttavia non hanno mai trovato conferma.