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Vaiolo delle scimmie in Italia ed Europa

Vaiolo delle scimmie, sospetto su alcuni rave in Spagna e Portogallo come fonte di diffusione

Le agenzie sanitarie ritengono che il focolaio di vaiolo delle scimmie in Europa sia connesso ad attività sessuali. In particolare gli occhi sono puntati su alcuni rave party.
A cura di Antonio Palma
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I dati raccolti e le analisi fin qui condotte sui casi di vaiolo delle scimmie in Europa indicano con molta probabilità che il crescente focolaio in Paesi non endemici sia connesso ad attività sessuali cioè che la trasmissione del virus sia avvenuta principalmente per via sessuale. A questa conclusione è arrivato sia l’Oms sia l’Ecdc che nei loro report ne sottolineano l’aspetto positivo in quanto si tratta di trasmissione del contagio più facilmente controllabile attraverso l’individuazione dei contatti stretti.

Anche se i dati sono ancora pochi e tutte le agenzie sanitarie si attendono un aumento dei contagi nei prossimi giorni, “la sorveglianza si è finora concentrata su una popolazione particolare. I casi vengono rilevati nelle comunità di uomini che hanno rapporti sessuali con uomini” hanno spiegato dall’Oms. “I casi di vaiolo delle scimmie umano attualmente diagnosticati sono principalmente tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, il che suggerisce che la trasmissione potrebbe aver luogo durante le relazioni intime. La trasmissione può avvenire attraverso il contatto ravvicinato della mucosa o della pelle non integra con il materiale infettivo delle lesioni o attraverso grandi goccioline respiratorie durante il contatto prolungato faccia a faccia” chiarisce invece l’Ecdc.

"Sono stati identificati diversi casi di vaiolo delle scimmie tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, ma non è una malattia omosessuale, come hanno cercato di etichettare alcune persone sui social network" ha sottolineato però Andy Seale, consulente strategico per i programmi globali dell'OMS su HIV, epatite e infezioni sessualmente trasmissibili.

Studiando gli eventuali nessi fra i casi finora noti, un elemento ricorrente sembrano essere la presenza di molti contagiati in alcune zone precise di Spagna e Portogallo in un determinato arco di tempo collocabile tra le prime due settimane di maggio. In particolare gli occhi sono puntati su alcuni rave party organizzati nei due Paesi iberici per diversi giorni duranti i quali il virus potrebbe essersi diffuso. Lo ha ricordato David Heymann, che ha presieduto una riunione del gruppo consultivo dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle minacce infettive. "È molto probabile che qualcuno sia stato infettato, abbia sviluppato lesioni sui genitali, sulle mani o da qualche altra parte, e poi lo abbia diffuso ad altri quando c’era un contatto sessuale o stretto" ha spiegato l'esperto.

Un elemento che, se confermato, potrebbe spiegare quello che l’Oms ha definito inusuale e cioè il mancato collegamento diretto con Paesi in cui la malattia è endemica come quelli africani. Al momento secondo gli ultimi dati dell'Ecdc, i Paesi europei più interessati sono proprio Spagna e Portogallo con circa 40 casi a testa, oltre al Regno Unito che ne ha registrati invece quasi sessanta. Nessuno dei casi finora è stato valutato come grave e dai primi esami della sequenza genetica del virus, estratta protio in Portogallo, emerge che il ceppo virale che sta circolando è quello meno aggressivo.

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