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Vaiolo delle scimmie in Italia ed Europa

Vaiolo delle scimmie, Pregliasco: “Come col Covid tracciamento unico modo per contenere diffusione”

Tracciamento, individuazione dei casi e soprattutto responsabilità da parte dei positivi sono fondamentali per contenere il focolaio di vaiolo delle scimmie individuato in Europa. A dirlo a Fanpage.it è il virologo Fabrizio Pregliasco.
Intervista a Prof. Fabrizio Pregliasco
Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e Professore associato di Igiene Generale e Applicata dell'Università di Milano
A cura di Chiara Ammendola
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Sono 2.013 in 42 paesi i casi del vaiolo delle scimmie confermati in laboratorio dall'1 gennaio al 15 giugno. I dati sono stati confermati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che il 23 giugno ha convocato un team di esperti per capire se il virus possa costituire un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. Fabrizio Pregliasco, direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e Professore associato di Igiene Generale e Applicata presso la sezione di Virologia del dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, ha spiegato a Fanpage.it che "tracciamento, individuazione e responsabilità di tutti coloro che pensano di avere questa malattia sono gli elementi fondamentali ora" in attesa della decisione dell'Oms. “Quella che abbiamo qui è una variante abbastanza buona, se trattata, – spiega il professore – bisogna stare attenti però alle sovrainfezioni batteriche e a volte ci sono rare encefalite che possono causare dei danni”.

Vaiolo delle scimmie, i casi confermati dall'Oms sono 2.013 in 42 Paesi, l'Europa è il continente più esposto: a che punto siamo professore? 
Diciamo che è stato utile informare la comunità di questa situazione, soprattutto in modo non allarmistico, così da contenere il focolaio con il tracciamento, come si era cercato di fare con il Covid fino a quando è stato possibile. Si tratta comunque di una patologia che ad oggi i dati ci dicono che si trasmette solo tra i sintomatici, anche se è vero che alcuni dei sintomatici non hanno tantissime manifestazioni, le hanno spesso solo ai genitali.

Come si trasmette questo virus?
La via di trasmissione sostanziale è quella a livello sessuale, anche se hanno individuato anche alcune trasmissioni per dropplet, le goccioline più grandi. Resta comunque il contatto con le vescicole a livello sessuale la modalità più frequente: queste, presenti sui genitali, sono piene di virus e se schiacciate, cosa che accade durante un rapporto sessuale non protetto, trasmettono il virus. Tant'è che l'inizio di questa vicenda, fuori dalla zona endemica, è sicuramente collegato a degli eventi specifici in cui sono avvenuti rapporti sessuali evidentemente non protetti.

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Non si rischia in questo caso una discriminante? 
Qui parliamo di statistica. Il focolaio è stato individuato tra uomini pluripartner che non hanno avuto attenzione nel proteggersi durante i rapporti sessuali. Poi può ovviamente essere trasmesso anche alle donne, non ci sono distinzioni in questo senso ed è importante sottolinearlo. Il virus è endemico con migliaia di casi in Africa e non c'entrano le scimmie che sono state la specie in cui è stato isolato per primo, ma ratti, topi che in qualche modo hanno contagiato l'uomo.

Il 23 giugno è stato convocato il Comitato di Emergenza per valutare la portata del rischio del focolaio
Certo, come cambiare il nome in uno più asettico o su quali sono gli aspetti formali da tenere in considerazione così da capire cosa considerare in termini  di sanità pubblica. Tracciamento, individuazione e responsabilità di tutti coloro che pensando di avere questa malattia sono gli elementi fondamentali ora. Arriveranno probabilmente specifiche indicazioni alle nazioni: l'Oms non dà degli ordini ma dei suggerimenti di azione di sanità pubblica

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Dobbiamo aspettarci altri casi? 
Certo, se si va a cercarli li si trova sicuramente, ma ricordiamo che la mortalità al momento è molto bassa. Quella che abbiamo qui è una variante che è abbastanza buona, se trattata. Bisogna stare attenti alle sovrainfezioni batteriche e a volte ci sono rare encefalite e problematiche legate a malattie di questo tipo.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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