Vaiolo delle scimmie, per l’Oms casi aumentati del 62% in una settimana: in Italia 68 confermati
Non solo Covid. Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità ad aumentare sono anche i casi di vaiolo delle scimmie, chiamato anche monkeypox: al 22 giugno sono state censite 3.413 infezioni in aree in cui non è endemica, con un rialzo del 62% in una settimana (erano 2.103 nella rilevazione al 15 giugno). L'ultimo report conferma ancora una volta che l'epicentro dell'epidemia rimane l'Europa, con l'86% dei casi (2.933), di cui 524 nel Regno Unito, 313 in Spagna, 263 in Germania, 241 in Portogallo, 125 in Francia, 80 in Olanda, 68 in Italia. Ma si tratta di numeri che potrebbero essere "sottostimati".
Nel nostro Paese, tra gli ultimi casi confermati, ci sono quelli di due persone rientrate dall'estero a Padova colpite dal vaiolo delle scimmie. Lo ha reso noto L'azienda Ospedale Università euganea domenica scorsa. Si tratta di due ragazzi giunti da Londra e Madrid con forme apparentemente lievi, quindi non sono casi collegati tra loro.
Ancora ignota, secondo l'Oms, la causa di una diffusione così massiccia della patologia. Tuttavia, gli esperti secondo gli esperti, la crescita dei casi potrebbe dipendere dalla mancanza del riconoscimento precoce dell'infezione e dalla carenza di meccanismi di sorveglianza di una malattia "sconosciuta" alla maggior parte dei sistemi sanitari. Non si esclude inoltre una "più ampia diffusione nei gruppi vulnerabili" con un "maggiore impatto sulla salute". Al momento, comunque, non si può ancora parlare di emergenza sanitaria di portata internazionale. Anche se, per evitare un'ulteriore diffusione del focolaio, serve "un'intensificazione degli sforzi nella risposta", ha aggiunto l'Oms.
Le incognite rimangono ancora tante, sia sulla trasmissione del virus che sul periodo di incubazione. Intanto, l'Agenzia europea per i farmaci (Ema) ha avviato una revisione dei dati per estendere l'uso del vaccino antivaiolo Imvanex anche a quello delle scimmie. Il siero, attualmente autorizzato nell'Unione europea per la prevenzione del vaiolo negli adulti, contiene una forma modificata dal vivo del virus vaccinico Ankara, correlata al virus del vaiolo. Data la somiglianza tra i due virus, è considerato un potenziale vaccino anche per il vaiolo delle scimmie.