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Vaiolo delle scimmie in Italia ed Europa

Vaiolo delle scimmie, Oms: “550 casi, chiunque può contagiarsi se ha un contatto fisico con infetto”

Secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Oms sono arrivati a 550 i casi di vaiolo delle scimmie in tutto il mondo: “Chiunque può essere infettato dal Monkeypox virus se ha uno stretto contatto fisico con qualcun altro che è infetto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Organizzazione mondiale della sanità ha comunicato gli ultimi aggiornamenti sui casi di vaiolo delle scimmie: ci sono 550 casi confermati, segnalati da 30 Paesi che non sono endemici per il Monkeypox virus. "La situazione si sta evolvendo e prevediamo che continueranno a essere trovati più casi", ha detto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante un briefing con la stampa.

"Le indagini sono in corso, ma l'improvvisa comparsa del vaiolo delle scimmie in molti Paesi contemporaneamente suggerisce che potrebbe esserci stata una trasmissione non rilevata per qualche tempo – evidenzia il Dg dell'agenzia Onu per la sanità – L'Oms sta esortando i Paesi colpiti ad ampliare la loro sorveglianza, a cercare casi nella comunità più ampia. Chiunque può essere infettato dal Monkeypox virus se ha uno stretto contatto fisico con qualcun altro che è infetto. È importante ricordare che generalmente i sintomi" di questa infezione "si risolvono da soli, ma in alcuni casi può essere grave".

"Le priorità dell'Oms ora sono: fornire informazioni accurate ai gruppi più a rischio; prevenire un'ulteriore diffusione tra questi gruppi; proteggere gli operatori sanitari in prima linea; migliorare la nostra comprensione di questa malattia", ha aggiunto Tedros ricordando che l'agenzia da lui diretta continua anche a ricevere aggiornamenti sullo stato dei focolai in corso nei Paesi africani dove il virus è endemico.

"Tutti noi dobbiamo lavorare sodo per combattere lo stigma, che non è solo sbagliato, ma potrebbe anche impedire alle persone infettate" dal virus del vaiolo delle scimmie "di cercare assistenza, rendendo più difficile fermare la trasmissione", ha detto ancora il direttore generale dell'Oms, spiegando appunto perché è importante evitare di alimentare lo stigma sulla malattia, perché fra le altre cose potrebbe avere come conseguenza anche quella di ostacolare la lotta al contagio. "Finora, la maggior parte dei casi" di vaiolo delle scimmie "è stata segnalata tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, e che si presentano con i sintomi dell'infezione nelle cliniche che si occupano di salute sessuale. Queste comunità – ha evidenziato il Dg Oms – stanno lavorando duramente per informare sui rischi dell'infezione e per prevenirne la trasmissione" al loro interno.

In Italia sono 20 i casi confermati, come ha spiegato anche il sottosegretario alla Salute Sileri: "In Italia abbiamo 20 casi, 19 sono tutte persone che hanno avuto storie di viaggi laddove c'è stata una catena di contagi. E forse, questo va ancora confermato, un solo caso di contagio avvenuto come secondo contagio", ha detto oggi il membro del governo ospite di ‘Un Giorno da Pecora'. "Attenzione però – ha sottolineato – con l'incubazione di due settimane scarse è chiaro che nei prossimi giorni ne avremo ancora di più".

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