Vaiolo delle scimmie, l’epidemia rallenta in Europa. Oms: “Nell’ultima settimana -21% nuovi casi”
“Ci sono segnali che in Europa l’epidemia di vaiolo delle scimmie si sta abbassando”. A dirlo è il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus, nel corso della conferenza stampa dell’Oms. Ciò, ha precisato, anche "grazie all’apporto delle vaccinazioni".
In altre parti del mondo tuttavia la situazione è critica, “come nell’America latina, dove i vaccini sono scarsi”, ha rilevato il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. A questo proposito Ghebreyesus ha ricordato che ieri è stato siglato un accordo per garantire un maggiore accesso alla vaccinazione in questa area.
A frenare sono in generale i numeri legati ai nuovi casi di vaiolo delle scimmie calati del 21% nella settimana compresa tra il 15 agosto e il 21 agosto rispetto alla settimana precedente, passando da 7.477 a 5.907 casi settimanali, secondo quanto emerge dall'analisi dei trend dell'epidemia di vaiolo delle scimmie realizzato dall'Oms.
I 10 Paesi più colpiti sono Stati Uniti (14.049 casi), Spagna (6.119), Brasile (3.450), Germania (3.295), Regno Unito (3.225), Francia (2.889), Canada (1.168), Paesi Bassi (1.090), Perù (937) e Portogallo (810). Complessivamente, in questi Paesi si è verificato l'88,9% dei casi mondiali.
Secondo il rapporto il numero di casi confermati in laboratorio a livello globale è giunto a 41.664. A questi si aggiungono 192 casi ‘probabili'. Sono 12, invece, i decessi.
Il report conferma che nella gran parte dei casi l'infezione si è presentata con sintomi lievi, anche se, precisa, "il virus del vaiolo delle scimmie può causare malattie gravi in alcuni gruppi di popolazione come bambini piccoli, donne in gravidanza, persone immunosoppresse".