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Vaiolo delle scimmie, l’appello di Papa Francesco: “Governi e industrie condividano le cure”

Papa Francesco ha invitato i Paesi più ricchi a muoversi per sostenere le popolazione colpite in Africa dall’epidemia di mpox. “Condividete la tecnologia e i trattamenti disponibili per il vaiolo delle scimmie” ha dichiarato infatti il Pontefice oggi parlando nel corso dell’Angelus.
A cura di Antonio Palma
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Dopo i recenti casi del nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie, che hanno portato l'Oms a dichiarare lo stato di emergenza sanitaria internazionale in Africa, anche Papa Francesco oggi ha voluto richiamare l'attenzione internazionale su questa malattia che sta colpendo i Paesi più poveri e svantaggiati come quelli dell'Africa. "Incoraggio i governi e le industrie private a condividere la tecnologia e i trattamenti disponibili per il vaiolo delle scimmie" ha dichiarato infatti Papa Francesco oggi, domenica 25 agosto, parlando nel corso dell'Angelus ai fedeli radunati in piazza San Pietro.

"Desidero manifestare la mia solidarietà alle migliaia di persone colpite dal vaiolo delle scimmie che costituisce ormai una emergenza sanitaria globale" ha scandito Bergoglio dalla finestra degli appartamenti vaticani, aggiungendo: "Prego per tutte le persone contagiate, soprattutto per la popolazione della Repubblica democratica del Congo, così provata da questa malattia".

Anche se il nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie è arrivato in Europa con diversi casi segnalati in vari Paesi, la vera emergenza infatti resta in Africa dove l'organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato emergenza sanitaria a livello continentale per l’epidemia di mpox. Per questo Papa Francesco ha invitato i Paesi più ricchi a muoversi per sostenere le popolazione colpite. "Esprimo la mia vicinanza alle chiese locali dei Paesi più colpiti da questa malattia e incoraggio i governi e le industrie private a condividere la tecnologia e i trattamenti disponibili affinché a nessuno manchi l'adeguata assistenza medica" ha spiegato il Pontefice.

Nei giorni scorsi l’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell aveva spiegato che “Servono 10 milioni di vaccino per controllare l’epidemia”. "È urgente un'azione e una solidarietà globale. In prima linea in questo sforzo, l'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione europea (Hera) ha lavorato con i partner per assicurare 215mila dosi di vaccino da donare all'agenzia per la salute dell'Unione Africana e ai Paesi colpiti" aveva spiegato Borrell.

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