Vaiolo delle scimmie, Ema dice che non c’è un’emergenza sanitaria e fino ad ora non ci sono vittime
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto sapere che sono ormai oltre 550 i casi di vaiolo delle scimmie nel mondo. Fino ad ora non ci sono state vittime. Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), ha spiegato che il virus "ha differenze significative rispetto a Sars-CoV-2, a partire dal fatto che non si trasmette facilmente tra gli esseri umani. È probabile un aumento dei casi, ma attualmente non c’è una emergenza sanitaria. L’attenzione dovrebbe rimanere sull’identificazione, il monitoraggio e la gestione dei nuovi contagi".
Inoltre, "sebbene l’epidemia sia insolita, inclusa l’ampia diffusione geografica, è rassicurante che la maggior parte dei pazienti abbia avuto sintomi lievi e si sia ripresa senza bisogno di cure", ha aggiunto.
Ma anche se la situazione attuale non è paragonabile alla pandemia di Covid-, Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa, ha sottolineato che "la Regione europea dell’Oms rimane l’epicentro dell’epidemia di vaiolo delle scimmie più grande e geograficamente più diffusa mai segnalata al di fuori delle aree endemiche dell’Africa".
Per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), è la prima volta che in Europa vengono segnalate catene di trasmissione senza collegamenti con l'Africa occidentale o centrale. E adesso bisogna prestare attenzione ai grandi raduni che prevedono assembramenti: "Ora abbiamo un’opportunità fondamentale per agire rapidamente, insieme – ha aggiunto Kluge – per indagare e controllare velocemente questa situazione in rapida evoluzione. Il virus si è già diffuso in diversi raduni di massa. Nei prossimi mesi, festival e grandi eventi saranno contesti in cui potrebbe verificarsi un’ulteriore amplificazione dei contagi".
Per quanto riguarda l'Italia il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha assicurato che la situazione è sotto controllo, e non dobbiamo aspettarci "un'epidemia come quella del Covid".
"Il numero dei casi in Italia è esiguo e nella quasi totalità non sono contagi avvenuti nel territorio nazionale", ha aggiunto Sileri a margine di un'iniziativa sulla salute a Siena. "Il virus del Vaiolo – ha proseguito – è completamente diverso dal Covid sia come trasmissione, sia come andamento della malattia ed anche nella trasmissibilità; chiaro è che la popolazione sia impaurita e so che abbiamo vissuto il Covid, ma si tratta di due entità completamente diverse".
Nel nostro Paese si parla di una ventina di casi. Oggi è stato diagnosticato il primo caso di vaiolo delle scimmie in Trentino. Lo ha conferma l'azienda sanitaria provinciale, aggiungendo che "si tratta di una persona rientrata dalle Isole Canarie, attualmente in buone condizioni di salute e isolato a domicilio. La conferma diagnostica è avvenuta all'ospedale Santa Chiara di Trento ed effettuata, come previsto in questi casi, tramite un tampone del liquido contenuto in una vescicola cutanea. È in corso l'indagine epidemiologica per individuare eventuali contatti a rischio e adottare, se necessario, le misure preventive previste – sottolinea l'azienda sanitaria -. Allo stato attuale il rischio per la salute pubblica è basso".
È stata smentita invece la notizia circolata oggi nel Viterbese riguardo a due casi accertati di vaiolo delle scimmie. Questa mattina all'AGI il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia, interpellato in merito, aveva già anticipato che la voce era priva di conferme. Successivamente anche la ASL di Viterbo, in una nota stampa, ha fatto sapere che i test inviati ieri allo Spallanzani hanno dato oggi esito negativo. Ieri mattina due cittadini del Bangladesh rientrati da un viaggio nel Paese di origine si erano recati al pronto soccorso viterbese con una situazione di malessere generale ed eruzione cutanee. Nel pomeriggio in via precauzionale sono stati sottoposti ai test e isolati. Il risultato, arrivato oggi, ha escluso l'infezione.