Vaiolo delle scimmie, direttore Asl Toscana: “Approfondimenti su volo di rientro dalle Canarie”
Cresce l'allerta vaiolo delle scimmie in Italia e nel mondo. Nel nostro Paese questa mattina è stato confermato il quarto caso di monkeypox: si tratta di un ragazzo di 32 anni di Arezzo, che ha manifestato i primi sintomi della malattia dopo essere tornato da una vacanza alle Canarie, così come i primi tre soggetti risultati positivi al virus e attualmente in isolamento presso l'ospedale Spallanzani di Roma. Per capire come sta il paziente toscana, Fanpage.it ha chiesto chiarimenti a Simona Dei, Direttore Sanitario Asl Toscana Sud Est, che sta monitorando la situazione.
Dott.ssa Dei, come sta il paziente?
"Non ha sviluppato una forma grave della malattia, quando è arrivato qui i sintomi più importanti, come la febbre, erano già passati. È comunque rimasto ricoverato nel reparto di malattie infettive dell'ospedale San Donato per tutti i controlli del caso ma la sua situazione clinica è assolutamente sotto controllo".
Come è stato curato?
"Sotto la terapia delle malattie infettive, stanno utilizzando sia farmaci preventivi che sintomatici".
Avete già individuato i suoi contatti? Come vi state comportando?
"Sì, sono stati individuati i contatti del ragazzo e nel rispetto della procedura ministeriale queste persone sono state messe in cosiddetta sorveglianza attiva. Entrambe sono asintomatiche, sono state contattate da parte della nostra Igiene pubblica e sanno che qualora dovessero comparire dei sintomi devono rivolgersi direttamente al dipartimento di Igiene o al reparto di malattie infettive".
Il ragazzo, come gli altri pazienti romani, arrivava dalle Canarie….
"Confermo che erano tutti turisti alle Canarie. Il nostro approfondimento è stato esteso pertanto anche al volo, sono stati avvisati tramite gli uffici regionali anche la linea e gli operatori sull'aereo che ha trasportato il paziente in Italia".
Quanto dobbiamo preoccuparci per l'aumento dei casi di monkeypox?
"Come abbiamo letto e come le evidenze scientifiche ci dicono, questa non è una forma molto grave, almeno nei casi che si sono presentati. È sicuramente più lieve nelle persone nate prima del 1981, vale a dire in coloro che avevano già la vaccinazione contro il vaiolo, che pur essendo molto antica, dà comunque una copertura parziale nei confronti della patologia. Attenzione soprattutto a chi ha avuto relazioni vicine con persone risultate positive al virus, senza mascherine e senza igiene, perché questo virus si trasmette con gli stessi droplets di cui abbiamo ampiamente parlato negli ultimi due anni a causa del Covid. In questa situazione, se c'è febbre e lesioni cutanee, si consiglia di rivolgersi a un medico".